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L'udienza

Regia di Marco Ferreri vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'udienza

di axe
7 stelle

Amedeo, giovane ufficiale in congedo, desidera ardentemente conferire in privato con il papa. Pertanto si presenta in Vaticano e, nel corso della preparazione di un incontro collettivo con il pontefice, rende palese la sua intenzione. E' immediatamente isolato dai fedeli ed affidato al commissario Aureliano Diaz, il quale da subito instaura con il giovane un rapporto controverso. Lo ostacola e tenta di comprenderne i motivi; non riuscendo lo "affida" ad Aiche, titolare di una pensione ed occasionalmente prostituta, affinchè lo aiuti a sorvegliarlo. Tra Amedeo ed Aiche nasce un legame sentimentale; il giovane si rivolge, senza successo, a faccendieri di ogni sorta pur di ottenere udienza. Infine, cerca di far pervenire un messaggio al papa, lanciandolo con una cerbottana. Ritenuto pericoloso, è internato in un convento. Ma ciò non gli fa cambiare idea. "L'Udienza" è un film grottesco di Marco Ferreri; con toni che alternano il dramma alla commedia, il regista milanese rende una rappresentazione assai critica di quel mondo che gravita nell'orbita del pontefice, popolato da alti prelati interessati a difendere le "rendite di posizione" più della fede, nobilastri, intrallazzatori, uomini di legge dai molti agganci e le intenzioni non chiare. In base a questa ricostruzione il papa - e, probabilmente, le personalità più eminenti, le quali hanno assunto conntazione di simbolo - vivono, di fatto, all'interno di un "cordone di protezione" realizzato dai sottoposti, i quali si spingono oltre i limiti dell'incarico loro affidato, per alterare la loro conoscenza della realtà, nascondendo informazioni e impedendo il contatto con altre persone. Per Aureliano Diaz è essenziale avere il controllo della situazione. Egli non sa, ne' nel film è mai, seppur vagamente, rivelato, quale sia il messaggio che Amedeo intende consegnare al papa. Una richiesta, la trasmissione d'informazioni, uno scambio di parole che potrebbe far bene alla sua anima ... Questo dettaglio non interessa a nessuno; sono più importanti le caratteristiche del questuante, interpretato da Enzo Jannacci. Un giovane elegante, ben vestito, educato, di una certa istruzione e con un passato che garantisce per lui. C'è il rischio che l'oggetto della conversazione possa essere interessante. E quindi pericolosa per l'ordine costituito, tenuto in piedi da pomposi traffichini, contro i quali non vi è legge che possa intervenire. Del resto, il Vaticano, come più volte detto da uno di loro, non è una "repubblica costituzionale", ma un'entità ... non ben definibile, i cui lineamenti evanescenti possono essere ben adattati ad uso e consumo di chi ha raggiunto una posizione di potere, esercitato solo rendendo conto agli altri primus inter pares e con l'ausilio di prostitute, guardaspalle, maneggioni di ogni sorta, frati fanatici e guardie svizzere rimaste al medioevo. Enzo Jannacci, molto bravo nel ruolo di Amedeo, il quale consuma ogni energia nel dibattersi all'interno della palude sentimentale e morale nel quale finisce ad opera di Aureliano, è affiancato, nelle vesti di quest'ultimo, da Ugo Tognazzi. Aureliano mostra di avere quasi sempre il controllo della situazione. Intercettare e neutralizzare potenziali minacce all'ordine costituito è routine; per l'occasione si serve di Aiche (una sensuale Claudia Cardinale), la quale affianca, all'attività di affittacamere quella non ufficiale di prostituta. Il poliziotto chiude un occhio in cambio di informazioni ed influenze. L'imprevisto è che Aiche s'innamora, ricambiata, di Amedeo e ne rimane incinta. Ma il rapporto è destinato a non svilupparsi; Amedeo rimane solo con quella che per lui è ormai un'ossessione, la quale lo porterà alla morte. Di rilievo le presenze di Vittorio Gassman, nel ruolo del millantatore principe Donati, e Michel Piccoli, il poco affidabile padre Amerin. Gran parte delle ambientazioni sono riconducibili alla Città del Vaticano; si va da Piazza San Pietro, con il Colonnato del Bernini, a meno note vie e località limitrofe, e relativi appartamenti grandi o piccoli. Gradevole è il tema portante della colonna sonora, curata da Teo Usuelli. L'impostazione della narrazione è molto teatrale, con dialoghi serrati e notevole enfatizzazione di sentimenti ed emozioni. Ad una prima riflessione, a seguito della visione, può sembrare che il regista intenda esporre una critica anticlericale; potrebbe, tuttavia, non essere così, poichè la ricostruzione delle dinamiche che regolano il rapporto tra potenti e loro "cerchio magico" può essere adattata a qualunque contesto; tali dinamiche influenzano negativamente la vita del cittadino / suddito - il povero Amedeo - rimanendo per quest'ultimo in parte prive di spiegazione; egli stesso, ripetutamente, parla di "situazione kafkiana". Ciò che è assurdo per la moltitudine, tuttavia, può ben avere fondamento per pochi. Intelligente e ben recitato film sul rapporto tra comandanti ... e comandati.

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