Regia di René Clément vedi scheda film
Roma, 1922: un ragazzotto di provincia appena congedato dal servizio militare si aggrega ai fascisti solo per guadagnare qualche soldo, ma cambia idea quando conosce la bella figlia di un tipografo anarchico che è stato incaricato di sorvegliare; intanto si sta preparando un attentato in vista di un raduno militare internazionale. Gustosa commedia sul turbinoso periodo postbellico, perfettamente in linea con altri titoli italiani dei primi anni ’60 (in particolare La marcia su Roma di Risi) nonostante la nazionalità francese del regista René Clément e del protagonista Alain Delon: le vicende sono drammatiche, ma il titolo (derivante da una canzone sentita per caso in una trattoria) sembra volerle alleggerire, anche a costo di scivolare troppo sulla farsa verso la fine. Interpreti di vaglia anche per i ruoli minori: il delatore Paolo Stoppa, i bombaroli russi Ugo Tognazzi e Aroldo Tieri, il prete Gastone Moschin, per non parlare dell’agguerrito nonnetto misantropo Carlo Pisacane.
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