Regia di Mimi Leder vedi scheda film
Negli anni '50 Ruth Bader Ginsburg (Jones) fu una delle prime donne ad essere accettate nel corso di laurea in giurisprudenza ad Harvard, diventandone anche una delle migliori laureate della sua epoca. Moglie e madre disposta a qualsiasi sacrificio e dalle inesauribili energie, Ruth si diede da fare moltissimo per ridurre le disuguaglianza di genere in ambito privato e lavorativo, combattendo una fierissima crociata contro un sistema costituzionale e giudiziario vieto e parruccone. Il film di Mimi Leder - che sui nostri schermi non si vedeva dal lontano 2001 (Un sogno per domani) - racconta la vera storia di questa eroina femminista che fu anche la prima donna a sedere tra i giodici della Corte Suprema durante l'amministrazione Clinton, attraverso un biopic convenzionale, dall'impianto classificassimo, piuttosto debordante nei tempi e affidato soprattutto alla parola: non solo quella esercitata nei tribunali, ma anche quella domestica, delle schermaglie tra madre e figlia, quella dei confronti a testa alta contro gli accademici di Harvard e via dicendo. Un film dai contenuti encomiabili, affidato a un'attrice dallo scarso carisma come Felicity Jones, che tutti ricordano nella moglie paziente e devota di Stephen Hawking ne La teoria del tutto.
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