Regia di Emanuele Scaringi vedi scheda film
Parto da una premessa doverosa: pur seguendolo, non sono un grande amante del cinema italiano, mi disturbano gli incroci obbligati di certi film, la loro catalogazione in generi e sottogeneri codificati, la mummificazione di attrici e attori nei medesimi ruoli replicati all'infinito.
Ciò posto, questo film è curioso, diverso e si lascia guardare piacevolmente: scorre veloce, nonostante alcuni schemi ripetuti (la maglietta dei nirvana, la periferia di Roma, certo nichilismo e certa ignoranza selettiva giovanile) ed alcuni cameo di cui si comprende solo a posteriori la ragione.
A me è piaciuto, e segnalo la prova a latere di Pietro Castellitto, convincente nella figura stralunata del migliore amico del protagonista e quindi del suo alter ego l'armadillo.
Da vedere e magari da criticare per qualche ingenuità, ma da vedere, una volta tanto qualcosa di nuovo.
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