Zero ha ventisette anni, vive nel quartiere periferico di Rebibbia, più precisamente nella Tiburtina Valley, terra di Mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi, dove manca tutto ma non serve niente. Zero è un disegnatore ma non avendo un lavoro fisso si arrabatta dando ripetizioni di francese, cronometrando le file dei check-in all'aeroporto e creando illustrazioni per gruppi musicali punk indipendenti. La sua vita scorre sempre uguale, tra giornate spese a bordo dei mezzi pubblici attraversando mezza Roma per raggiungere i vari posti di lavoro e le visite alla Madre. Ma una volta tornato a casa, lo aspetta la sua coscienza critica: un Armadillo in carne e ossa, o meglio in placche e tessuti molli, che con conversazioni al limite del paradossale lo aggiorna costantemente su cosa succede nel mondo. #A tenergli compagnia nelle sue peripezie quotidiane, nella costante lotta per mantenersi a galla, è l'amico d'infanzia Secco. La notizia della morte di Camille, una compagna di scuola e suo amore adolescenziale mai dichiarato, lo costringe a fare i conti con la vita e ad affrontare, con il suo spirito dissacrante, l'incomunicabilità, i dubbi e la mancanza di certezze della sua generazione di "tagliati fuori".
Trasposizione fatta male, forse troppo difficile. Ostico da seguire anche per me che ho letto Zero Calcare, battute in romano mangiato che andavano ridette o sottotitolate (ma quello è un tabù)
A risaltare è la pochezza dei dialoghi, sterili e palesemente fittizzi che portano il film a risultare posticcio e poco convincente. Il tentativo è di rendere bizzarre le situazioni, ma la sceneggiatura e la regia risultano talmente povere che l'aspetto surreale è completamente fallito. Se questa è la nouvelle vague italiana, si è messi male.
Bel film, ben girato, fresco e accattivante, con una narrazione cinematografica eccellente unita a ottimi tempi. Uno dei più bei film italiani degli ultimi tempi, molto curato anche esteticamente. Ottimi tutti gli attori!
Si salva l'armadillo. Un Valerio Aprea goffo di gommapiuma, che grillaparlanteggia al comunque già sufficientemente saggio e promettente disegnatore, Zero (un discreto Silvano Liberati, anche se spesso costretto in aforismi forzati).
Peccato perché in qualità di coscienza super partes, avrei detto due paroline al regista, agli sceneggiatori (tra… leggi tutto
VENEZIA 75 - ORIZZONTI La voce della coscienza, quel grillo parlante, anzi spesso sussurrante a livello istintivo, che giunge spesso in nostro soccorso laddove l'istinto ci spinge ad agire più con le azioni, che con la lungimiranza di una saggezza che non abbiamo o teniamo troppo poco a disposizione, è un po' la voce critica che ci servirebbe per trarre bilanci e conclusioni,… leggi tutto
“Cintura nera di come si schiva la vita”, Michele Rech in arte ZeroCalcare, classe 1983 from Arezzo, Francia e Ponte Mammolo, compie con questo “Quando Muori Resta a Me”, facente parte del suo…
Parto da una premessa doverosa: pur seguendolo, non sono un grande amante del cinema italiano, mi disturbano gli incroci obbligati di certi film, la loro catalogazione in generi e sottogeneri codificati, la mummificazione di attrici e attori nei medesimi ruoli replicati all'infinito.
Ciò posto, questo film è curioso, diverso e si lascia guardare piacevolmente: scorre veloce,…
Ciao a tutti! Come al solito inserisco la playlist delle mie visioni. Questa volta i titoli sono veramente tanti e per tutti i gusti...
Oltre ai Film, elenco anche le Serie TV concluse:
The New Pope;…
Zero è un giovane non più adolescente che vive grazie a diversi lavori uno più precario dell'altro, non potendo farlo esclusivamente grazie alle proprie competenze di disegnatore. Divide le sue giornate tra le ripetizioni di francese ad un adolescente più disilluso di lui, il suo sgradevole lavoro presso l'accettazione dell'aereoporto, le visite alla madre, la quale…
Lo scorso 19 febbraio, durante la tradizionale conferenza stampa di rito in cui sono intervenuti Piera Detassis (presidente e direttore artistico della… segue
Nel mese di gennaio questo film ha ricevuto 4 voti
Sogni, problemi, ambizioni e disperazioni di un giovane fumettista romano.
L’amore, l’amicizia, il lavoro, la famiglia, la città, la morte, la vita: tutto procede come da copione per un’opera prima giovanile, fra sentenze facilotte e ingenuità assortite (poco sopportabili le prime, molto meglio le seconde), sempre rimasticando però luoghi comuni…
Fino a qualche decennio fa i maestri del pensiero di chiamavano Alberto Arbasino, Italo Calvino, Umberto Eco, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia. Oggi si chiamano Maurizio Crozza, Roberto Saviano e Zerocalcare, al secolo Michele Rech. Così come una volta i fumetti si chiamavano fumetti e non graphic novel, con intollerabile magniloquenza. È proprio da…
Dicono che quello passato sia stato l'ultimo weekend estivo e che ora arriva la pioggia. Se c'è qualcuno che è molto ben disposto verso questa possibilità sono le sale cinematografiche. I…
Si salva l'armadillo. Un Valerio Aprea goffo di gommapiuma, che grillaparlanteggia al comunque già sufficientemente saggio e promettente disegnatore, Zero (un discreto Silvano Liberati, anche se spesso costretto in aforismi forzati).
Peccato perché in qualità di coscienza super partes, avrei detto due paroline al regista, agli sceneggiatori (tra…
Settimana di transizione: non ci sono blockbuster potenziali all'orizzonte, ma alcune uscite di rilievo sì, soprattutto se si guarda al cinema d'autore. È sicuramente il caso di due titoli importanti, per…
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Commenti (5) vedi tutti
Trasposizione fatta male, forse troppo difficile. Ostico da seguire anche per me che ho letto Zero Calcare, battute in romano mangiato che andavano ridette o sottotitolate (ma quello è un tabù)
commento di faumesQuando non hai nulla da dire... TACI!!!! 1
commento di BradyMusica assurda e Storia strana : alla fine il migliore è il Cameo di Adriano Panatta (Pof Pof ...) ! voto.1.
commento di chribio1A risaltare è la pochezza dei dialoghi, sterili e palesemente fittizzi che portano il film a risultare posticcio e poco convincente. Il tentativo è di rendere bizzarre le situazioni, ma la sceneggiatura e la regia risultano talmente povere che l'aspetto surreale è completamente fallito. Se questa è la nouvelle vague italiana, si è messi male.
commento di silviodifedeBel film, ben girato, fresco e accattivante, con una narrazione cinematografica eccellente unita a ottimi tempi. Uno dei più bei film italiani degli ultimi tempi, molto curato anche esteticamente. Ottimi tutti gli attori!
commento di Micliuz