Trama
Il professor Capadis si lancia dalla finestra della sua aula davanti agli occhi dei suoi studenti. Quasi tutti gli allievi sono terrorizzati, ad eccezione di sei di loro, che rimangono stranamente impassibili. Pierre Hoffman, il supplente di francese, nota lo strano comportamento dei sei che, insolitamente intelligenti e precoci, diffondono ostilità e paura in tutta la scuola. Pian piano, Pierre si ritrova ossessionato dalla loro rabbia e la sua vita si trasforma in incubo quando scopre quanto estremo e pericoloso sia il loro obiettivo.
Approfondimento
L'ULTIMA ORA: IL DIVARIO TRA ADULTI E ADOLESCENTI
Diretto da Sébastien Marnier e sceneggiato dallo stesso con Elise Griffon, L'ultima ora è un thriller psicologico che esplora il lato più oscuro dello spirito dei Fridays for Future in un crescendo di suspense e con un colpo di scena finale che lascia a bocca aperta. La vicenda è ambientata in una scuola superiore, dove un professore si getta dalla finestra sotto gli occhi atterriti degli studenti. Il supplente chiamato a sostituirlo, Pierre, nota da subito qualcosa di strano nella sua classe: un gruppo di sei alunni, molto uniti e dotati di un'incredibile intelligenza precoce, ha un atteggiamento ostile verso chiunque e sembra stia preparando un piano misterioso. Pierre inizia a essere ossessionato da questi sei adolescenti, fino a venire risucchiato nel loro gioco sinistro.
Con la direzione della fotografia di Romain Carcanade, le scenografie di Guillaume Deviercy, i costumi di Marité Coutard e le musiche degli Zombie Zombie, L'ultima ora è liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Christophe Dufossé, pubblicato in Italia da Einaudi. A spiegare le ragioni dell'adattamento sono state le parole dello stesso regista in occasione della partecipazione al Festival di Venezia 2018: "Ho letto il romanzo di Dufossé quindici anni fa ed ero rimasto sopraffatto dal fascino delle situazioni che sapeva raccontare: un insegnante che si suicida davanti alla sua classe, l'atmosfera di sospetto che circonda gli studenti, un piano indecifrabile che un gruppo di adolescenti sta mettendo in atto… Avrei voluto che fosse il mio primo film, ma sono felice di averlo girato solo molti anni più tardi, quando la situazione politica e ambientale in tutto il mondo, e in Francia in particolare, si è fatta ancora più preoccupante. La realtà diventa sempre più difficile e lo stesso vale per la visione che i ragazzi protagonisti hanno del loro futuro. Credo che le nuove generazioni siano diventate più consapevoli del mondo in cui vivono e, come abbiamo capito mentre facevamo il casting del film a oltre 150 ragazzi, anche più pessimistiche".
"Gli insegnanti - ha proseguito Marnier - giocano un ruolo fondamentale in quello che accade nel film: molti di loro si sono arresi, diventando indifferenti alla sofferenza degli adolescenti che dovrebbero proteggere. C'è un senso di cecità e irresponsabilità nei docenti ritratti in L'ultima ora, c'è il desiderio continuo di mettere la testa sotto la sabbia o, ancora peggio, di razionalizzare la violenza e l'estremismo di cui gli studenti sono capaci. Ho cercato di sfruttare questa tensione e questa ambiguità tra i due gruppi, nella speranza che gli spettatori si chiedano chi siano i veri mostri, se gli adulti o i ragazzi. C'è poi l'aspetto dell'eccezionale intelligenza del gruppo dei sei studenti protagonisti, un'intelligenza e un senso di chiusura al mondo esterno che riescono a essere molto disturbanti, come succedeva in film come Il villaggio dei dannati o Il nastro bianco di Haneke, ma anche nelle celebri graphic novel di Charles Burns, che spesso ho avuto in mente mentre giravo".
"A mio avviso L'ultima ora è un film genuinamente politico e il finale dovrebbe creare un'immagine forte della potenziale risposta al disastro della situazione attuale. Il fatto che l'insegnante, Pierre, diventi parte del gruppo in quel particolare momento trasmette delle emozioni contraddittorie, ma comunque positive. Nel corso di tutto il film, infatti, avevamo visto due generazioni confrontarsi senza mai davvero comprendersi. E lo stesso succede in tutto il mondo, dove assistiamo al succedersi di così tanti segnali drammatici di emergenze ambientali davanti alle quali i leader politici e le lobby economiche sembrano restare completamente indifferenti. Trovo sia insieme terribile e affascinante il fatto che occorra aspettare una vera catastrofe per ritrovare un senso di unità e di consapevolezza collettiva altrimenti impossibile".
Il cast
#A dirigere L'ultima ora è Sébastien Marnier, regista e sceneggiatore francese. Nato nel 1979 a Lilas, dopo gli studi di arti applicate a Montreuil e di cinema a Parigi, Marnier esordisce inizialmente come scrittore, firmando tre romanzi tra il 2011 e il 2013: Mimi, Une vie de petits fours, Qu4tre (scritto a otto… Vedi tutto
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Commenti (11) vedi tutti
B-movie chiaramente finanziato dalle Lobby del cambiamento climatico e come ovvio, osannato e premiato oltremisura. Ma cosa c'entra l'immagine di Trump in mezzo a tutti sti disastri? Solo colpa sua? Ma per favore. Quando anche l'arte scende e striscia così in basso allora mi preoccupo. Ecco la vera apocalisse che ci aspetta nel prossimo futuro.
commento di PolpPastrocchio retorico
leggi la recensione completa di siro17Film interessante, anche se a posteriori restano alcune cose che non mi sono chiare, riguardo lo svolgimento. Gran finale ;-)
commento di green70Un buon thriller....che mi ha subito ricordato IL VILLAGGIO DEI DANNATI....
commento di ezioDream for Free.
leggi la recensione completa di mckUn film politico che pone al centro lo sviluppo delle sue tesi peraltro in modo confuso e che trascura del tutto la caratterizzazione dei personaggi i quali sembrano così soltanto delle comparse. E' attraversato da un nichilismo depresso tanto da sembrare scritto e diretto da Greta Thunberg.
commento di bombo1Un film politico che pone al centro lo sviluppo delle sue tesi peraltro in modo confuso e che trascura del tutto la caratterizzazione dei personaggi i quali sembrano così soltanto delle comparse. E' attraversato da un nichilismo depresso tanto da sembrare scritto e diretto da Greta Thunberg.
commento di bombo1I presupposti c'erano senza ombra di dubbio peccato che a conti fatti finita la visione la sensazione che rimane è più quella di un esperimento cinematografico interessante ma sconclusionato con troppi ingredienti poco amalgamati tra di loro.
commento di FrranciDi una lentezza snervante.
commento di gruvierazA cavallo tra il thriller esistenziale e l' horror metafisico. Film molto strano.
leggi la recensione completa di Furetto60vale la visione una bella atmosfera malata e disturbante fin dalle prime inquadrature, anche se per far tornare la storia il regista piega troppo la realtà a suo piacimento. inoltre, volendo strafare, mette troppa carne al fuoco, rischiando di farla, come si suol dire, un po' fuori dal vaso.
commento di giovenosta