Regia di Sébastien Marnier vedi scheda film
VENEZIA 75 - SCONFINI
"La solitidine dei numeri uno". Un professore tenta il suicidio in classe, dopo aver impartito un compito in classe alla sua scolaresca scelta, la migliore di un celebre liceo della provincia francese che ha voluto procedere ad isolare i numeri uno, riunendoli in una classe elitaria e rendendola beneficiaria di un programma avanzato e speciale in grado di emanciparli rispetto al normale programma didattico ufficiale.
A sostituire il professore in coma, viene chiamato un affascinante supplente quarantenne, che subito gli alunni-geni identificano come un elemento non in grado di tener loro testa nella preparazione di una materia primaria come quella di letteratura francese.
Incuriosito e pure innervosito dagli atteggiamenti insoliti di quel gruppo sparuto di alunni, il professore si trova coinvolto in una indagine che prevede anche il pedinamento dei songoli elementi, sino alla scoperta degli sconcentanti progetti che il gruppetto di conque migliori tra gli studenti ha in mente di mettere in atto.
Dal regista del riuscito e convincente thriller a sfondo erotico Irreprochable, ritroviamo Sébastien Marnier, sempre in zona thriller, impegnato in un mistero in cui l'indagine sul comportamento intollerante verso la piatta normalità da parte di un gruppo di super studenti, adeguatamente ripagati da una certa giustificata freddezza e circostanziato distacco da parte del resto dei colleghi "normali", riesce a toccare livelli di suspence accettabili ed inconsueti nel contesto di una storia di provincia completamente incentrata su un contesto locale.
Certo è che, arrivati al culmine della matassa complessa e sin affascinante da tentare di sbrogliare, il rovesciamento di ogni soluzione sul versante prettamente ambientalista/ecologico/apocalittico, finisce per svilire o comunque attenuare sensibilmente quell'intrigo accattivante che il non svelato creava nelle attese dello spettatore, quasi proteso a illudersi una soluzione meno matematica e più galvanizzante in stile "Villaggio dei dannati".
Buona la presenza scenica di un aitante ed altamente erotico Laurent Lafitte, attorniato in ruoli secondari da nomi noti come Emmanuelle Bercot, Pascal Greggory e l'irresistibile Thomas Scimeca.
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