Regia di Arne Glimcher vedi scheda film
Per un'afosa serata d'estate la piacevole compagnia di Sean Connery non si rifiuta mai!
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Paul Armstrong (Sean Connery) è un ex avvocato ora docente universitario che si batte contro la pena di morte tenendo conferenze in tutto il paese. Viene contattato dalla madre di un giovane nero condannato a morte, Bobby Hearn (Blair Undrewood, che gli chiede di riesaminare il caso all’indomani dell’imminente esecuzione. Dapprima riluttante, Armstrong si lascia convincere dalla moglie e comincia ad indagare.
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Discreto legal thriller come ne abbiamo visti tanti negli anni novanta, con una star di prima fascia ed una storia giusta da raccontare.
La prima parte, quella dell’indagine processuale, è senza dubbio la più riuscita: assistiamo infatti alle indagini dell’attempato ma arguto professore, ? che cerca di ricostruire passo dopo passo quelle che furono le indagini, fra leggerezze ed abusi degli agenti all’epoca affidati al caso (uno dei due è un giovanissimo e molto zelante Laurence Fishburne), i quali ? tentano di ostacolare l’operato dello “straniero”. Poi il film giunge repentinamente ad una svolta (prevedibile) e cambia registro , tentando la strada del thriller puro, con qualche pecca in fase di scrittura, troppo audace nell’inscenare l’ altalena emotiva di alcuni dei protagonisti.
Ma nulla di grave, il film è godibilissimo grazie ad alcuni colpi di scena che non sarete in grado di prevedere e soprattutto grazie al mestiere di Sean Connery che presta generosamente le proprie spalle a sostegno del lavoro di questo regista meteora; impressionante (davvero impressionante) la prova di Ed Harris nei panni del serial killer ( perché solo ruoli da sparring per lui?).
Si segnala una giovanissima Scarlett Johansson nei panni della figlia dell’avvocato, agli albori di una prolifica e milionaria carriera.
Chi l’avrebbe mai detto?
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