Regia di Benedikt Erlingsson vedi scheda film
71 CANNES FESTIVAL 2018 - SEMAINE DE LA CRITIQUE
Halla e la sua guerra. Una dinamica cinquantenne islandese votata alla causa ecologica a salvaguardia della rigogliosa natura locale, ma pure dell'intero globo che generosamente ed immeritatamente ci ospita, diviene la minaccia del paese, che sospetta che dietro gli attentati agli elettrodotti da lei compiuti con la tecnica dell'arma bianca (un arco con frecce), si nasconda una strutturata squadra organizzata.
Per scongiurare fraintendimenti a danno di incolpevoli, la donna decide responsabilmente di rivendicare le sue azioni fermandosi "la donna della montagna". Inoltre Halla, dopo anni di attesa vana, ha appena ottenuto la custodia di una bimba orfana ucraina. Ma la sua fedina penale potrebbe venire compromessa, se scoperta in flagranza di reato. Per fortuna la donna ha un ipotetico corpulento cugino che la aiuta, e ancor più una sorella gemella con cui attuare un jamesbondiano scambio di identità.
Commedia scatenata non solo a sfondo ecologico, ma completamente militante in tal senso, che tuttavia sa stemperare nell'ironia sparpagliata ognidove, il messaggio serio ed inquietante che sta alla base di molti malanni del nostro pianeta. Musicanti maschi e cantanti folkloristiche in costume appaiono ovunque come messaggeri di pace, ed un povero turista ispanico diviene buffo capro espiatorio di tutti i sospetti di una polizia attrezzatissima ma anche un po' ottusa. Simpatico, brioso, furbetto quanto basta, il film ha una protagonista dinamica e portentosa che sa anche essere bella e seducente.
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