Regia di Benedikt Erlingsson vedi scheda film
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Ma poveri sti ciclisti.
commento di Utente rimosso (LuCciolo6nove)Sabotaggi su sabotaggi per una protagonista che non ispira tanta simpatia....comprese le orchestrine che ci assalgono per tutto il film.Boh....divertitevi voi.
commento di ezioPer giudicare questo film credo sia il caso di mettere da parte le proprie personali idee su cosa sia giusto e cosa invece no evitando i moralismi soffermandosi piuttosto sulla bellezza di alcuni piani sequenza specie quelli iniziali, la fotografia, le ambientazioni, la colonna sonora alla kusturica con un finale purtroppo,fin troppo prevedibile/d
commento di Frrancinon si capisce in fondo a che cosa effettivamente siano serviti gli atti di sabotaggio, ma lo spirito anarcoide che pervade il film è vivace e leggero e copre alcune inconsistenze narrative che affiorano qua e là. ottima la prova della Geirharðsdóttir e efficace l'uso dei musicisti e cantanti in scena (un po' a la Underground, ma più interattivi).
commento di giovenostaSi può ben parlare di cinema esotico quello islandese…
leggi la recensione completa di vjarkivL'ambientalismo militante di una guastatrice islandese si scontra col desiderio più accomodante di un tardivo desiderio di maternità. Un oggetto cinematografico insolito che fa dei siparietti musicali intradiegetici, del velato sarcasmo anarcoide e di un coro di lacrimevoli madri ucraine i suoi accattivanti motivi di interesse.
commento di maurizio73"La donna elettrica" è un film sinceramente ambientalista che usa le panoramiche su dei paesaggi bellissimi per far risaltare la lotta solitaria di Halla contro lo sciacallaggio arbitrario praticato dall'industria siderurgica islandese. Un film esile non appesantito da nessun eccesso moralistico. Il finale ostinatamente consolatorio stona alquanto.
commento di Peppe ComuneDivertente come i primissimi film di W. ALLEN, coinvolgente e appassionante (dire ACTION-MOVIE sarebbe un cliche') come un film degli AVENGERS, con un LIETO FINE strappalacrime degno dei FILM DISNEY degli anni 60-70, MERITEREBBE IL PREMIO OSCAR 2019 come MIGLIOR FILM STRANIERO (Islandese-Francese-Ucraino ! )
leggi la recensione completa di noventanoGrande delusione. Stringi stringi la più banale delle pellicole che si pavoneggia tra idee che, solo a un'occhiata superficiale, possono apparire originali. Nulla che non sia stato scopiazzato da altri. Fastidioso.
commento di la criticonaColpire al cuore, tralicci e coscienze, per riconquistare il cuore.
leggi la recensione completa di yumeNamasté
leggi la recensione completa di ManuelaZarattini