Trama
Halla è una donna dallo spirito indipendente che ha superato da un bel po' la quarantina. Dietro la tranquillità della sua routine si nasconde però un'altra identità che pochi conoscono. Conosciuta come "la donna della montagna", Halla è infatti un'appassionata ambientalista che ha ingaggiato una guerra solitaria contro l'industria dell'alluminio, che sta cercando di espandersi nella sua Islanda. Con le sue azioni che diventano sempre più audaci e con il negoziato tra il governo islandese e la multinazionale cinese dell'alluminio rimandato, Halla è costretta a rivedere le sue priorità quando le comunicano che è stata accettata la sua richiesta di adozione. In Ucraina c'è una piccola bambina che l'aspetta ma Halla vuole prima mettere a segno il suo ultimo attacco.
Approfondimento
LA DONNA ELETTRICA: UNA MODERNA ARTEMIDE
Diretto da Benedikt Erlingsson e sceneggiato dallo stesso con Ólafur Egilsson, La donna elettrica racconta la storia di Halla, una donna pronta a tutta pur di proteggere l'ambiente in cui vive. Halla è uno spirito indipendente di cinquant'anni. Al di là delle tranquille apparenze, Halla conduce una doppia vita rivelandosi dietro le quinte un'appassionata attivista, sempre pronta a lottare in nome dell'ambiente. Conosciuta dagli altri solo con lo pseudonimo di "La donna della montagna", Halla conduce segretamente da sola una guerra contro la locale fabbrica di alluminio. Man mano che le sue azioni divengono sempre più audaci (da piccoli atti di vandalismo si giunge al totale sabotaggio delle attività industriali), Halla riesce a sospendere i negoziati tra il governo islandese e la società in questione. Proprio mentre pianifica un colpo ancora più grande, Halla riceve una lettera del tutto inaspettata che cambia il corso delle cose: la sua richiesta di azione è stata finalmente accettata e c'è una bambina che la attende in Ucraina. Preparandosi a dire addio al suo ruolo di sabotatrice e di salvatrice delle terre islandesi per divenire madre, Halla decide di organizzare il suo attacco finale all'industria dell'alluminio con un devastante colpo.
Con la direzione della fotografia di Bergsteinn Björgúlfsson, le scenografie di Snorri Hilmarsson, i costumi di Sylvia Dögg Halldórsdóttir e Maria Kero, e le musiche di Davíð Þór Jónsson, La donna elettrica viene così descritto dal regista in occasione della partecipazione del film alla Semaine de la Critique del Festival di Cannnes 2018: "La donna elettrica è un film pensato per essere un racconto eroico ambientato nel nostro mondo, sottoposto a minaccia imminente. Si tratta di un racconto eroico strutturato come un'avventura, come una fiaba seria ma in grado di strappare un sorriso. La protagonista, la nostra eroina, è come una specie di Artemide: protegge ciò che è ancora intatto e selvaggio. Da sola, di fronte a un pianeta in rapida evoluzione, assume sulle sue spalle il compito di salvare la madre terra e le sue future generazioni. Il mio punto di vista è molto vicino a quello di Halla, di cui si capiscono le intenzioni e le motivazioni. C'è un libro di Astrid Lindgren, I fratelli Cuordileone, in cui tra i due fratelli del titolo c'è un dialogo che racchiude l'essenza diLa donna elettrica: se non si portano avanti determinate azioni, anche se pericolose e difficili, non si è realmente una persona ma solo qualcosa di inutile. La donna elettrica è un film su una donna che si sforza di essere realmente una persona".
Il cast
A dirigere La donna elettrica è Benedikt Erlingsson, regista, sceneggiatore e attore islandese. Classe 1969, Erlingsson è molto noto per il suo lavoro da attore: i suoi spettacoli da solista sono tra i più famosi della storia del teatro islandese tanto da essere stati portati in giro per sei anni di fila. Storie… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (11) vedi tutti
Ma poveri sti ciclisti.
commento di Utente rimosso (LuCciolo6nove)Sabotaggi su sabotaggi per una protagonista che non ispira tanta simpatia....comprese le orchestrine che ci assalgono per tutto il film.Boh....divertitevi voi.
commento di ezioPer giudicare questo film credo sia il caso di mettere da parte le proprie personali idee su cosa sia giusto e cosa invece no evitando i moralismi soffermandosi piuttosto sulla bellezza di alcuni piani sequenza specie quelli iniziali, la fotografia, le ambientazioni, la colonna sonora alla kusturica con un finale purtroppo,fin troppo prevedibile/d
commento di Frrancinon si capisce in fondo a che cosa effettivamente siano serviti gli atti di sabotaggio, ma lo spirito anarcoide che pervade il film è vivace e leggero e copre alcune inconsistenze narrative che affiorano qua e là. ottima la prova della Geirharðsdóttir e efficace l'uso dei musicisti e cantanti in scena (un po' a la Underground, ma più interattivi).
commento di giovenostaSi può ben parlare di cinema esotico quello islandese…
leggi la recensione completa di vjarkivL'ambientalismo militante di una guastatrice islandese si scontra col desiderio più accomodante di un tardivo desiderio di maternità. Un oggetto cinematografico insolito che fa dei siparietti musicali intradiegetici, del velato sarcasmo anarcoide e di un coro di lacrimevoli madri ucraine i suoi accattivanti motivi di interesse.
commento di maurizio73"La donna elettrica" è un film sinceramente ambientalista che usa le panoramiche su dei paesaggi bellissimi per far risaltare la lotta solitaria di Halla contro lo sciacallaggio arbitrario praticato dall'industria siderurgica islandese. Un film esile non appesantito da nessun eccesso moralistico. Il finale ostinatamente consolatorio stona alquanto.
commento di Peppe ComuneDivertente come i primissimi film di W. ALLEN, coinvolgente e appassionante (dire ACTION-MOVIE sarebbe un cliche') come un film degli AVENGERS, con un LIETO FINE strappalacrime degno dei FILM DISNEY degli anni 60-70, MERITEREBBE IL PREMIO OSCAR 2019 come MIGLIOR FILM STRANIERO (Islandese-Francese-Ucraino ! )
leggi la recensione completa di noventanoGrande delusione. Stringi stringi la più banale delle pellicole che si pavoneggia tra idee che, solo a un'occhiata superficiale, possono apparire originali. Nulla che non sia stato scopiazzato da altri. Fastidioso.
commento di la criticonaColpire al cuore, tralicci e coscienze, per riconquistare il cuore.
leggi la recensione completa di yumeNamasté
leggi la recensione completa di ManuelaZarattini