Regia di Victor Salva vedi scheda film
Ogni 23 anni torna l'incubo del Creepers: creatura demoniaca affamata dopo una letargia così prolungata, insaziabile, ma anche volubile (se può sceglie le sue prede, ne annusa la paura, le scosse ormonali, privilegiando i giovani, meglio se maschi e spaventati), attrezzato con un furgoncino demoniaco che chissà da dove è uscito fuori, potente, alato, munito di accessori mortali ed efficaci per la sua caccia breve ma concitata.
Del Creepers sappiamo molto, ma in fondo troppo poco.
Considerato come una leggenda metropolitana, finisce per trasformarsi in un incubo per tutti coloro che incrocia durante i 23 ormai noti giorni in cui si nutre di innocenti.
Dopo aver fatto la sua prima apparizione nel 2001in una produzione della Zoetrope coppoliana, dopo aver replicato nel 2004 con un sequel geniale incentrato in gran parte sulla particolare (oltre che perversa) predilezione del mostro per i giovanotti in età teen (il mostro minaccia addurittura un pulman che trasporta una squadra di giovani rugbisti, con situazioni ed implicazioni omosex mai viste in un horror, o quasi), ecco che, dopo quasi un quindicennio, il mostro ritorna, sempre sotto la regia di Victor Salva, regista talentuoso e tormentato, soprattutto per via di fosche questioni personali a sfondo sessuale.
Lungi dal soffermarci o trarre conclusioni approssimative da vicende che non hanno a che fare con questa pellicola, dicismo subito che in questa ultima (?) puntata Salva sfida e rifugge le tentazioni crepuscolari, che caratterizzavano sopratutto lo splendido originale, per ritrarci le devastanti e sanguinose azioni del mostro famelico, soprattutto in scene e coreografie (se così si può dire per un essere alato che si libra nei cieli come un pippistrello gigsntesco) totalmdnte diurne.
Un rischio non da poco per un horror ed ancor più un personaggio particolarmente legato, ma non vincolato, alle tenebre.
La vicenda stavolta non fornisce, se non molto velatamente, alcuna allusione a comportamenti sessuali fuori dalla consuetudine eterosessuale, ed il mostro non rinuncia a gslvanizzarsi, anzi proprio eccitarsi, di fronte alla paura che una coppia di aspiranti fidanzatini belli e puri prova di fronte alla sua impegnativa presenza.
Ma la direzione galvanizzante e senza pause di Salva, "salva" il film anche quando la storia decide di non prendersi rischi né azzardi: i movimenti di macchina, le scene concitate, l'adrenalina da mostro che avanza, sono evidenti e filmate con successo e stile, col talento che Salva ha quasi sempre dimostrato nella sua filmografia dignitosa e molto di genere (ma non solo). Nel cast un po' qualunque, ordinario ma efficace, svetta su tutti la presenza di una icona della serie B e del cinema di genere: Meg Foster, invecchiata con un accanimento quasi sadico che tuttavia non riesce ad evitare che i suoi occhi artici continuino a stregarci.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta