Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Nel 2020, a Copenaghen, due poliziotti, Christian e Lars, nel corso di un'indagine su un fatto di sangue solo apparentemente banale, si scontrano con un misterioso killer legato all'Isis. In conseguenza della lotta, Lars rimane in coma per poi morire, anche a causa di un errore di Christian, il quale, insieme ad una collega, Alex, che scopre essere stata l'amante di Lars, inizia una complessa indagine che svela un legame tra il killer e un agente della C.I.A., ed i pericolosi piani di uno "sceicco del terrore", che progetta un'attentato in un'altra nazione europea. Un poliziesco/thriller con riferimenti alla storia recente. La regìa coglie l'occasione per documentare, nella loro crudezza, le modalità di "combattimento" degli integralisti islamici; una sorta di ideologo, sempre ben protetto, manda al massacro (loro e di altri) persone ormai incapaci di distinguere il bene dal male, sostenendone la "fede" con frasi sconnesse, e curandone - da buon conoscitore dell'efficacia dei media - la registrazione delle sanguinose azioni. Il tono della narrazione è drammatico. Molti personaggi appaiono confusi; comunicano l'impressione di essere coinvolti in una vicenda molto più grande di loro, sull'esito della quale non hanno il controllo. I due poliziotti Alex e Christian sono figure che godono di un certo approfondimento; il racconto del loro controverso rapporto s'intreccia con la cronaca dell'indagine. Alex, distrutta dal dolore per la morte di Lars, ha un atteggiamento ambiguo nei confronti di Christian; lo rispetta e stima, come uomo deciso, e fedele amico dell'uomo amato, ma non può dimenticare la responsabilità che Christian ha avuto nell'evento che ha portato alla morte del collega. Nessuno mi è sembrato eccellere nell'interpretazione; anzi, i terroristi sembrano personaggi fin troppo stereotipati. Ciò che mi ha assolutamente deluso è la sceneggiatura, che ho trovato assolutamente non realistica. Come possono due poliziotti scatenare praticamente da soli una caccia all'uomo attraverso diverse nazioni europee ? Pur in una bontà d'intenti - far denunzia della brutalità, anche mediatica, e dell'evanescenza - i confini nazionali non la fermano - dell'azione dell'Isis - questa ed altre scelte rendono il film poco credibile. Un'occasione persa; nonostante alcuni pregi - tra i quali la sequenza, rallentata e molto lunga, che racconta l'epilogo - la visione mi ha lasciato un po' deluso.
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