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Decameron proibitissimo. Boccaccio mio statte zitto

Regia di Franco Martinelli vedi scheda film

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La recensione su Decameron proibitissimo. Boccaccio mio statte zitto

di mm40
2 stelle

Marino Girolami sceglie uno pseudonimo per mascherare le proprie malefatte: fantascienza? No, realtà. L'autore di tanti film mediocri, commediacce malfatte, lavorucci dozzinali e banalità inenarrabili prova addirittura vergogna per un suo lungometraggio, per quanto è volgare, insulso, insignificante: nasce così Franco Martinelli - ed è subito leggenda. Questo Decameron proibitissimo è una delle prime pellicole che si rifanno al Decameron (1971) pasoliniano per mettere in scena pruriti e fregole varie, in linea con il pesante, ma incessante involgarimento della commedia italiana di quegli anni; c'è pure da dire che il resto del filone 'decamerotico' non sarà poi tanto migliore di questo film, ma ciò non lo rende certo migliore di ciò che è: una porcheria. Il cast è pressochè anonimo, svettano i nomi di Enzo Andronico e soprattutto di Riccardo Garrone.

Sulla trama

Serie di storielle a sfondo erotico ispirate ai racconti del Decameron boccaccesco. C'è il frate che nella notte si intrufola nel letto di una vedova, ma scopre di essere stato con l'orrenda serva, c'è la donna che accoglie in casa il viandante e lo serve di tutto punto, c'è una fila di mogli infedeli che ingannano i mariti con i più disparati trucchi... e così via.

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