Regia di Lex Ortega, Carlos Meléndez, Fernando Urdapilleta, Diego Cohen, Sergio Tello, Michelle Garza, Christian Cueva, Ricardo Farías, Abraham Sánchez vedi scheda film
Secondo capitolo della serie antologica messicana dedicata ad orrori tipici della patria d'origine. Otto episodi, quasi tutti di basso livello tecnico e artistico, con l'eccezione del solo cortometraggio diretto da Lex Ortega. Trascurabile.
Otto racconti dell'orrore, realizzati da un gruppo di registi messicani per il secondo capitolo dell'antologia México Bárbaro.
La leyenda de Juan Soldado - regia di Abraham Sánchez (**)
Tijuana (Messico), 1938. Un soldato, accusato di essere uno stupratore omicida, viene condotto in un tratto di deserto per essere poi giustiziato. Durante il tragitto l'uomo grida la sua innocenza, senza essere ascoltato. Dopo la glaciale fucilazione, viene inghiottito dall'inferno, luogo nel quale ancora non è atteso ...
Paidós phobos - regia di Diego Cohen (**)
Una donna è terrorizzata dalla presenza della piccola figlia che, dalla camera da letto, la chiama più volte. Perché teme tanto la sua bambina?
Potzonalli - regia di Fernando Urdapilleta (*)
In attesa del rientro del marito, la moglie e i suoi tre figli stanno preparando un pasto. L'uomo è un sadico e perverso patriarca, che ha abusato sessualmente a ripetizione dei piccoli figli, dei quali uno persino sfigurandolo. Quando arriva a casa appare quindi, ai componenti della famiglia, come un essere umano il cui volto presenta fattezze di maiale e, come tale, diventa - dopo essere stato fatto a pezzi - l'ingrediente principale da cucinare.
Bolas de fuego - regia di Christian Cueva e Ricardo Farias (1/2)
Due amici ingaggiano un paio di escort per filmare i loro rapporti sessuali, senza rendersi conto di come la cosa stia sfuggendo al loro controllo. Le due ragazze non sono propriamente quello che sembrano.
Vitriol - regia di Michelle Garza Cervera (**1/2)
Una donna si agita nel suo appartamento, armeggiando con alcune fiale poi, decisa, decide di mutare drasticamente i lineamenti del volto, sfigurandolo. Invita quindi un conoscente, che si dimostra sin da subito sconvolto per il terribile aspetto assunto dall'ospite.
No te duerma - regia di Sergio Tello (**1/2)
Edgar è un bambino ossessionato dai consigli ricevuti in passato dalla nonna, ora defunta. Nella sua testa rimbombano frasi tipo: "Non dormire, senza prima aver bevuto un bicchiere d'acqua", "Un ragno ti entra nel naso, se non pulisci la stanza prima di andare a letto", e così via. Il padre tenta di convincerlo che la nonna raccontava bugie. Ma bugie, quelle, non erano.
Ya es hora - regia di Carlos Meléndez (*1/2)
Due bambine, Fatima e la sua migliore amica, decidono di attuare un rito di magia nera per lanciare una maledizione su alcune bulle coetanee, senza immaginare che Satana risponde per davvero all'appello, facendo avverare ogni più sanguinario dettaglio delle loro richieste.
Exodoncia - regia di Lex Ortega (****)
Jennifer non riesce a fare a meno di drogarsi, ormai del tutto assuefatta alla terribile dipendenza. Ogni volta che assume sostanze stupefacenti vive la presenza (immaginaria?) di un uomo mostruoso, in abbigliamento sado/maso, che le ordina di togliersi un dente. Con il passare del tempo, Jennifer estrae tutti i denti, quindi la sadica presenza suggerisce di passare alle dita, poi alle mani. Senza riuscire a fermarsi, la poveretta continua a provocarsi terribili e irrimediabili lesioni.
Seguito di un film piuttosto celebre in patria messicana, inferiore alla già non eccelsa qualità del precedente. Oltre a essere poco interessanti le storie - peraltro sembrerebbe nemmeno legate alle tradizioni locali, come da intenzioni degli autori - la regia e le interpretazioni sono spesso a livelli minimi e quasi sempre amatoriali. Si salva il solo segmento (l'ultimo, Exodoncia) diretto da Lex Ortega, unico regista presente in entrambi le occasioni, che già nel precedente México Bárbaro aveva firmato un notevole episodio (Lo que importa es lo de adentro).
Storie terribilmente infantili, mal scritte girate e montate, sono: Potzonalli, caratterizzato da una violenza (anche psicologica) accentuata e un'ironia del tutto inadatta (una delle protagoniste si rivolge più volte alla macchina da presa, invitando lo spettatore a seguirla nelle sue deliranti intenzioni); Bolas de fuego, reso inguardabile da una fastidiosa e costante sovrimpressione di immagini pop-up (stile sito internet); Ya es hora ospita invece scene splatter inadeguatamente ironiche, riservate a un gruppo di bambine ridotte all'aspetto di bambolotti mutilati (qualcosa del genere, ma tecnicamente di ben altro livello, verrà riproposto nell'episodio Mashit di Ryûhei Kitamura, presente nel collettivo Nightmare cinema).
"Nel nostro sangue si trascina una folla di vite trascorse: di alcune conosciamo qualcosa, delle più non sapremo mai niente."
(Mario Andrea Rigoni)
Trailer
F.P. 20/10/2021 - Versione visionata in lingua spagnola (durata: 87'05")
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