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Hagazussa: La strega

Regia di Lukas Feigelfeld vedi scheda film

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La recensione su Hagazussa: La strega

di mck
8 stelle

AutoCombustione Indotta: l'Ossario della Ragione. Europ'alpina fra Tardo MedioEvo e Rinascimento: i picchi tamburellano, i funghi brulicano di larve che ne pasteggiano, i teschi miniati respirano, le rigaglie di sangue spermatico fecondano vitali, cannibaliche, mortifere paludi primordiali. Più convincente che sorprendente/sconvolgente: m'avercene.

 

Trilogia Horror (esordienti e semi-esord.) / 2 : “Hereditary”, “A Quiet Place”, “Hagazussa: der HexenFluch”.
[Qui la prima: “It Follows”, “Babadook”, “the Vvitch: a New-England FolkTale”.]

 


AutoCombustione Indotta, ovvero: l'Ossario della Ragione.

 


Opera d'esordio -- che pesca le proprie radici cinematografiche nell'humus composto dalla biomassa delle 4 parti del docudrama/mokumentary “Häxan (“Heksen”) - la Stregoneria attraverso i Secoli (le Età, gli Evi, le Ere)” di Benjamin Christensen (Danimarca/Svezia, 1922, B/N, muto) -- nel lungo, dopo 3 corti e il mediometraggio “Interferenz”, del giovane regista austriaco nato a Vienna nel 1987 Lukas Feigelfeld che il film lo scrive e co-produce oltre a curarne parte degli effetti speciali visivi e sonori trapuntantilo, “Hagazussa: der HexenFluch” (“a Heathen’s Curse”) - che anche nel nome, un binomio composto da titolo e sottotitolo, “ricorda” un altro imponente esordio recente, “the Vvitch: a New-England FolkTale” di Robert Eggers -, un quadripartito (ombra, corno, sangue, fuoco) horror subacqueo-alpestre con protagonista Albrun (interpretata dall'esordiente Celina Peter da adolescente e da Alexandra Cwen - già in “Interferenz” - da adulta, entrambe molto brave), una Heidi (con transgender zooerastici zampino zoccoluto e mammella capezzoluta di Fiocco di Neve, pardon, di Black Phillip) sotto mescalina che abita la dimora avita proseguendo la schiatta fattucchiera, solo superficialmente può essere accomunata, per sostanza narrata di fondo, all'appena citato “the Witch” e a consimili produzioni quali “RoseMary's Baby”, “the Shining”, “the Ninth Gate” e - altro esordio, ma molto meno riuscito, coerente, controllato e sensato - “Hereditary”, in quanto il contenuto grezzo e crasso - apparizioni/visioni, cateratte fulminanti e autocombustioni “a parte” - è senz'altro più in tema con una delle più incomprese ultime prove di Marco Bellocchio, “Sangue del Mio Sangue”, e, per rimanere in zona polanskiana, con “Répulsion”, o, per portare un altro duplice esempio sui generis, siam più dalle parti vontrieriane - sempre riguardo all'essenza materiale oggettiva - di “AntiChrist” che di “Breaking the Waves” e trieriane di "Thelma".

 

[.../...OMISSIS.../...]


Fotografia di Mariel Baqueiro, sodale (“Interferenz”) del regista, montaggio di Jorg Volkmar, anch'egli semi-esordiente, musiche (vocalizzi, eco e distorsioni noise in ambiente drone-doom) di MMMD [il duo greco - dipartitosene per altri lidi Coti K. - dei Mohammad composto da Ilios (gestore dell'etichetta AntiFrost al cui catalogo il gruppo appartiene) e Nikos Veliotis], limine d'incontro e passaggio tra “Morgenrøde” (Ole Petter Sørum) e “Behemoth” (Alain Mahé, Huzi e Huun-Huur-Tu).     

   

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Resto del cast composto da Claudia Martini (la madre; molto bella e autentica - edemi emorragici, necrosi suppuranti - la parte dell'agonia causata dalla peste bubbonica), Tanja Petrovsky (la “amica”) e Haymon Maria Buttinger [il pret(am)e].

Bibliografia sterminata, un titolo (indispensabile) non "su" ma "per" tutti: Brian P. Levack - "the Witch-Hunt in Early Modern Europe (third edition)" - (1985, 1993,) 2005 [ediz. ital. Laterza, "la Caccia alle Streghe in Europa (agli Inizi dell'Età Moderna)", 2008].

Cuore freddo dell'Europa, durante il passaggio tra Tardo MedioEvo e Rinascimento, in cui l'ignoranza, la cattiveria (l'orco maschio prevaricatore/stupratore e l'altra femmina, kapò, complice del carnefice) e la stupidità umane (aka la religione, che si nutre d'indigenza morale; e al fianco delle "streghe", al rogo sul patibolo, gli ebrei) mantengono la condizione di solitudine del prossimo e la evolvono in follia: i picchi tamburellano, i cuculi cuculano, i funghetti brulicano di larve che ne pasteggiano, i teschi miniati respirano e le rigaglie di sangue spermatico fecondano vitali paludi mortifere e cannibaliche (quel piccolo torso piluccato...) brodaglie primordiali.

Nessun sabba magico e/o satanico, solo uno spegnersi crudele di braci autocombuste.
Più convincente che sorprendente/sconvolgente, m'avercene. E se tutto va bene (cioè se lui, il giovin regist'autore mitteleuropeo, ne avrà, anche noi) ne avremo.

* * * ¾ (****)     

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Ultimi commenti

  1. undying
    di undying

    Mi fa piacere che ti sia piaciuto. Sicuramente un ottimo esordio per Feigelfeld. Speriamo nel seguito...
    Ciao

    1. mck
      di mck

      Momento imbarazzo ON -
      Lingua di rospo, scaglie di serpente,
      fai che Feigelfeld piaccia alla gggente;
      occhi di salamandra, ali di pipistrello,
      fai che Feigelfeld non si perda sul più bello.
      [Da apprezzare il fatto che ho evitato rime con "deficiente" e "pisello". E il punt'e virgola: per ottenere un buon male/beneficio, ricordarsi di aggiungere sempre un pizzico di ";" all'intruglio (tanto ne avanzan sempre).]
      - Momento imbarazzo OFF(?)

  2. lostraniero
    di lostraniero

    buon esordio, davvero… questo credo sia il terzo o quarto film sull'infanticidio che vedo di recente (una volta ci feci una mezza lista, ma mi odio se la cerco)… sicuramente inquietante in "daisy diamond", e (teoricamente) stimolante ma (tecnicamente) ciofeca quello di "the crescent"... poi dicono che siamo in calo demografico, eccheccazzo!...

    1. mck
      di mck

      La prova astratta e carnale, sanguinolattea di Noomi Rapace nel film di Simon Staho è impressionante. "the Crescent" invece è in lista...
      E, a proposito di lista, urca, si: magari servirebbe (e perché mai, poi? Non "Perché mai dovrebbe riuscire a servire?", ma "Perché mai occorrerebbe servisse?") come antidoto/terapia d'urto/contrappasso al calo demografico quarantennale in atto.

  3. lostraniero
    di lostraniero

    qualche impressionante rimando a questo poco accomodante film estone del '68... dove sciamanesimo e rinascita spirituale, giocano spesso sul confine del bene e del male… p.s.: inutile che cerchi, non c'è l'ombra di un misero sottotitolo in qualsiasi lingua conosciuta!... https://www.youtube.com/watch?v=izd4Q9aZ5dE

    1. mck
      di mck

      ...e questo ovviamente non lo conoscevo.
      Senza considerare il paese di provenienza (mi ricordavo fosse di una delle tre repubbliche baltiche, ma non precisamente di quale) ho subito pensato a https://www.filmtv.it/film/139833/november/ di Rainer Sarnet.

  4. Badu D Shinya Lynch
    di Badu D Shinya Lynch

    Per quel che mi riguarda, esordio folgorante.
    Un caro saluto, Matteo

    1. mck
      di mck

      Non posso che ribadire: folgorante magari no, ma convincente senz'altro.

      Per citare due nomi contenuti nel testo: la prova seconda di Robert Eggers, "the LightHouse", sembra essere lodevole (da quel poco che ho visto e letto), mentre conosco ancora troppo poco dell'opera seconda di Ari Aster, "MidSommar", che, e non so se sia un bene o un male, è molto piaciuta a Jordan Peele (bel regista di due bei film che però ha anche creato e curato un 3° revival di "the Twilight Zone" d'ineguagliabile sufficienza risicata, e i cui giudizi oramai sono, al pari di quelli di Guillermo del Toro, assimilabili/comparabili alle fascette sui romanzi che riportano in caratteri tipografici abnormi "È piaciuto a Stephen King!", segnale che, nel 50% dei casi, si è di fronte a una boiata): https://theplaylist.net/jordan-peele-ari-aster-midsommar-20190606/

      Un caro saluto a te, Manuel.

    2. mck
      di mck

      PS. Per chiudere il cerchio, sono in attesa di recuperare l'opera terza di D.R.Mitchell, "Under the Silver Lake" (senza fretta), e la seconda di Jennifer Kent, "the Nightingale" (sterili polemiche festivaliere a parte).

    3. Badu D Shinya Lynch
      di Badu D Shinya Lynch

      Attendo tantissimo The Lighthouse e Midsommar (per quest'ultimo, ci siamo quasi...).
      Under the Silver Lake "senza fretta" anche per me.

  5. ezio
    di ezio

    Davvero bello,un film sensoriale ed emotivo,lontano anni luce dai soliti horror da botteghino,grazie Matteo del tuo commento,che ho letto dopo la visione del film.

    1. mck
      di mck

      Infatti credo abbia guadagnato giusto 4 ceci e du' schiaffoni: https://www.the-numbers.com/movie/Hagazussa-(Germany)-(2018)#tab=box-office
      Della sala italiana manco l'ombra e sarei tentato di dire viva le piattaforme, ma su Amazon (noleggio/vendita) è presente solo la versione doppiata senza sottotitoli, mentre per la versione originale sottotitolata c'è - per chi ha saputo aspettare due anni e mezzo - lo scarno DVD Eagle/Blue Swan.

    2. ezio
      di ezio

      Per chi deve vederlo bisogna avvisare che i dialoghi sono scarni...quasi assenti...

    3. mck
      di mck

      E perché mai?

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