Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
Gli alieni attaccano la terra. Nonostante gli umani ci vadano cauti, gli extraterrestri si rivelano dichiaratamente ostili. Gli Stati Uniti si mobilitano nella loro totalità: un pilota dell’aviazione, un disinfestatore di campi, un ricercatore e il Presidente USA in persona daranno il proprio contributo per distruggere gli invasori…
Emozionante, ipertrofico e fragoroso, in pieno stile Emmerich. Ma “Independence day” è qualcosa di più: non a caso è il film catastrofico per antonomasia, quello che ha cambiato il genere disaster movie, un archetipo e pietra di paragone per tutto il resto a venire, uno dei film più famosi e citati di sempre, uno dei budget più alti mai spesi, un franchise in piena regola. Eppure la critica non lo ha mai trovato entusiasmante, mentre il pubblico lo ha sempre osannato come una bibbia fantascientifica… Emmerich, che prende spunto da “La guerra dei mondi” di H. G. Wells, è il deus ex machina dell’operazione: suoi sono il soggetto, la sceneggiatura, la produzione e la regia. L’autore mette in scena un film davvero godibile (ed è questo il motivo dell’osannazione generale del pubblico), ma con un’infinità di difetti ed incongruenze. La retorica, il moralismo, il sensazionalismo, l’esagerazione in generale, ma soprattutto un nazionalismo eccessivo (tutto ruota attorno agli USA ed il resto del mondo sta a guardare ed applaudire). Simbolo della tracotanza statunitense e di un certo delirio di onnipotenza mitigati poi dalla tragedia dell’11 settembre.
Oltre che come esemplificativo di “film catastrofico” nelle guide cinematografiche, non ci sorprenderebbe di trovarlo un giorno in alcuni dizionari come sinonimo di “americanata”.
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