Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Favola allogorica creata in stop-motion dal regista di Fantastic Mr. Fox che con la consueta leggerezza riesce a trattare temi complessi e difficili rielaborandoli attraverso una semplicità soltanto apparente ma, in realtà, elaboratissima. E dove è sempre l'aspetto più umano a prevalere.
Otto anni dopo l'uscita cinematografica di Fantastic Mr. Fox, prima opera in stop motion del regista, Wes Anderson ritorna alla stessa tecnica di animazione "a passo uno" per raccontare nuovamente una favola, in questo caso a tema distopico e fantascientifico, ambientato in un mondo temporalmente non troppo distante dal nostro proprio per enfatizzare, in modo allegorico ed esasperato, una tendenza della società contemporanea (l'intolleranza nei suoi più vari aspetti) e per ammonire il pubblico sulle conseguenze di una sua possibile deriva incontrollata.
Una favola, quella di Anderson, anche con un sottosto politico, quindi, che però passa in secondo piano rispetto alla forma del racconto e alla sua messa in scena nella quale lo stile certosino e così rigoroso/sentimentale del regista texano si collega splendidamente, attraverso una semplicità solo apparente ma invece strenuamente ricercata, con il design minimale e rigorosamente trattenuto, anche emotivamente, della cultura giapponese, con i suoi riti e le sue tradizioni così fortemente formali e radicalizzati.
Questa volta realizzato su un testo originale dello stesso regista, il film è leggero e divertente ma mai vuoto, grazie all'innata capacita del regista di trattare qualsiasi tema con estrema leggerezza, anche temi complessi o difficili vengono infatti rielaborati in modo conciliante e privi di un qualsiasi eccesso di retorica ma sempre senza scadere nel troppo semplicistico (tutt'altro) ma raccontando con i suoi pupazzetti (umani e cani) incroci di sentimenti ed emozioni sempre in costante evoluzione e sempre terribilmente umani.
E sempre in modo originale.
Probabilmente L'isola dei cani non è il suo miglior film ma rimane comunque un'operazione interessantissima, riuscendo con le sue improbabili avventure di raccontare di uomini (e cani) e dei loro sentimenti in modi sempre nuovi e diversi e regalandoci, al contempo, sempre più improbabili e rocamboleschi scenari dettati dalla più sfrenata fantasia umana.
Non è poco.
VOTO 7,5
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