Regia di Roberto D'Antona vedi scheda film
Dopo aver diretto diversi corti, tra i quali due dedicati a Dylan Dog (L'inizio e Il trillo del Diavolo), D'Antona si getta in pieno nel genere (interpreta, produce, scrive e dirige) supportato dalla brava Annamaria Lorusso. Ne esce un horror un po' troppo contorto e fortemente in debito con lo stile orientale ma pregevolmente diretto.
Ethan (Roberto D'Antona) è un ragazzo problematico: ha perso il padre in giovane età e la madre si è rifatta una vita lontano, in Spagna. Timido ed introverso, divide il tempo tra il lavoro come web designer nello studio con l'amico e collega Andrea (Francesco Emulo) e l'affetto sincero della barista Alice (Kateryna Korchynska). La routine quotidiana di Ethan subisce una sospensione inattesa quando incubi spaventosi si affacciano, nottetempo, a turbarne il riposo. Il primo contatto, in cerca di aiuto, è con uno psicologo che sminuisce il problema. Quando poi "le visioni" anticipano cruenti fatti di sangue, su consiglio dell'amico Andrea, Ethan si rivolge ad Ada (Annamaria Lorusso) una spiritista.
"Non sopportavo le sue urla, ma amavo il suo corpo." (Dichiarazione del marito uxoricida, diffusa via TV e radio, che si ripete come un mantra)
Roberto D'Antona (attore, produttore, sceneggiatore e regista) e Annamaria Lorusso (attrice, sceneggiatrice e produttrice) con la loro L/D production (iniziali -appunto- di Lorusso/D'Antona) tentano coraggiosamente di realizzare un film che vada fuori dagli schemi della -più o meno recente- cinematografia italiana. The wicked gift, non è un dramma, un poliziesco e -men che meno- una commedia. D'Antona, d'altro canto, dopo un cospicuo numero di corti a tema (due su Dylan Dog), ha esordito professionalmente con una serie TV (The reaping, 2017) mentre ad oggi è in via di conclusione Road to hell, ultima fatica destinata alle sale (come questo The wicked gift), un lungometraggio che miscela action, thriller ed horror. Lunga premessa, indispensabile per spiegare come questo film sia stato realizzato sicuramente da appassionati, che hanno comunque un certo background. Scendendo invece nel dettaglio, va subito detto che la storia (questa storia) dilungata sino a 107 minuti non aiuta a rendere più fruibile il prodotto che, per quanto coraggioso, non appare molto originale. Il regista sfiora più volte la commedia (volutamente) per rendere meno tetra la solita vicenda che vede agire nei sogni (il Fred Krueger di Nightmare vigila attentamente, ça va sans dire) un "demone" malvagio che ha l'aspetto di una gracile donna dai capelli corvini e che si muove a scatti, esattamente come la "vecchia" Samara/Sadako (J-horror docet). Va bene che oggi è sempre più difficile trovare nuovi spunti narrativi ma qui si ripercorre più o meno quello stile (orientale trito e ritrito), purtroppo vanificato dalla solita improvvisazione che abbraccia ogni settore: dal budget al doppiaggio passando per il testo (gli autori, mettendo troppo carne al fuoco, ci buttano dentro anche i bambini indaco). Sorvolando su un finale circolare, già proposto ai bei tempi di Lenzi e dell'indimenticabile Incubo sulla città contaminata, va detto che il clima di angoscia, in certi momenti, lascia comunque il segno (bellissima la sequenza della possessione di Ada, ottimamente resa da Annamaria Lorusso). In conclusione -sorvolando sull'originalità- questo The wicked gift è un film che può piacere senz'altro ai fruitori dell'horror, grazie soprattutto ad una certa capacità tecnica (D'Antona recita bene, e dirige meglio) in grado di lasciare talvolta sorpresi. Valga da esempio il punto macchina davanti allo specchio, che riprende Ethan ed Alice: come lo hanno realizzato, senza che si veda riflessa la macchina da presa?
Citazione
"Il suo nome è Udagar. È un demone non molto noto. In realtà è un demone che non viene mai nominato (...) Si dice che non esista alcun modo per liberarsi di lui. Secondo i testi più antichi, esistono tantissimi demoni, alcuni più noti, come la Lamia, altri meno noti ma non certo meno pericolosi. Udagar non lascia testimoni. Questo demone è veramente una piaga (...) Sembra essere il demone delle premonizioni. In pratica sceglie un'anima e comincia a nutrirsi di tutti quelli più fragili che gli stanno attorno, portando dolore e sofferenza a quell'anima... per poi ucciderla e farla sua." (Esternazioni del demonologo)
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