Regia di Wilma Labate vedi scheda film
Nell'83, un terrorista di sinistra (Claudio Amendola) viene trasbordato dalle galere siciliane a quelle meneghine, abbacinato dal miraggio del possibile re-incontro con la sua fidanzata (Francesca Neri) ma in realtà ricattato da un tenente dei carabinieri (Silvio Orlando) al fine di ottenere alcune confessioni.
Insulso road-movie con dialoghi a livello di Crème Caramel, distante anni luce da altre riflessioni sull'argomento alle quali è saltuariamente tornato il cinema italiano (Un borghese piccolo piccolo di Monicelli, Maledetti vi amerò e La caduta degli angeli ribelli di Giordana, La festa perduta di Murgia, Tre fratelli di Rosi, Colpire al cuore di Amelio, Il caso Moro di Ferrara, Una fredda mattina di maggio di Sindoni, Stato d'emergenza di Lizzani fino a La seconda volta di Calopresti) ed appesantito da un'interminabile serie di situazioni inverosimili. Assente del tutto una sceneggiatura adeguata al tema, i protagonisti, pur nel loro macchiettismo, si barcamenano come possono nel tentativo di rendere credibile la trafila di luoghi comuni che sono costretti ad inanellare.
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