Nel 1983 un capitano dei carabinieri (Orlando) scorta un terrorista detenuto (Amendola) dalla Sicilia a Milano: gli hanno dato il permesso per una serie di colloqui con la fidanzata (Neri), che non vede da tre anni. Il viaggio diventa, per il terrorista e l'ufficiale di scorta, l'occasione per conoscere e confrontare motivazioni e valori che restano inconciliabili. Gli "irriducibili" tali sono e tali rimangono; a costo della vita.
Note
Una pacata eppure fermissima contrapposizione tra rivoluzione e Stato, con una forza di sentimenti che colpisce. Wilma Labate e i suoi sceneggiatori (due dei quali ex militanti, all'epoca finiti in prigione) si muovono come equilibristi tra posizioni tanto diverse e scottanti. Ma lo schieramento e le simpatie sono chiari: Amendola è un duro dal cuore d'oro; la Neri è "tristemente bellissima"; Orlando è un subdolo cinico dietro l'apparenza democratica.
E' uno di quei film che mi fanno impazzire. Bellissimi dialoghi, ottima introspezione psicologica dei personaggi. Una sola domanda: QUANDO LI RIMANDERANNO IN ONDA? Io l'ho visto solo una volta!
La mia generazione è un film che si muove su un terreno sdrucciolo in un malfermo equilibrio tra due posizioni contrapposte ferocemente. Un film che procede su un crinale pericoloso in bilico tra la rivalutazione approssimativa e frettolosa della lotta ideologica(prima) ed armata (poi) e la risposta dello Stato a questi rigurgiti di rivolta. Scritto in parte da due militanti di questi… leggi tutto
Guardie e ladri dei 'giorni nostri', nell'Italia dei primi anni '80: terroristi contro Stato e viceversa. C'è una riflessione non banale dietro questo film all'apparenza semplice, dalla trama lineare e non eccessivamente sviluppata, fatta di una situazione di fondo molto forte (la convivenza-scontro fra carabiniere e detenuto) e di pochi personaggi. C'è un discorso pesantissimo ed acuto che si… leggi tutto
Nell'83, un terrorista di sinistra (Claudio Amendola) viene trasbordato dalle galere siciliane a quelle meneghine, abbacinato dal miraggio del possibile re-incontro con la sua fidanzata (Francesca Neri) ma in realtà ricattato da un tenente dei carabinieri (Silvio Orlando) al fine di ottenere alcune confessioni. Insulso road-movie con dialoghi a livello di Crème Caramel, distante… leggi tutto
Nell'83, un terrorista di sinistra (Claudio Amendola) viene trasbordato dalle galere siciliane a quelle meneghine, abbacinato dal miraggio del possibile re-incontro con la sua fidanzata (Francesca Neri) ma in realtà ricattato da un tenente dei carabinieri (Silvio Orlando) al fine di ottenere alcune confessioni. Insulso road-movie con dialoghi a livello di Crème Caramel, distante…
Che filmone!
Pensavo fosse una cosa sul terrorismo, su una storia di cui si è letto sui giornali, invece è un film intenso profondo duro e struggente come ne ho visti pochi ultimamente, grazie ad esso si possono anche accettare licenze narrative che difficilmente si potrebbero accettare, ma servono per determinari il carattere dei protagonisti, le loro emozioni e contraddizioni.…
Un lungo viaggio, non privo di imprevisti, offre l’occasione ad un “politico”(terrorista) di confrontarsi con un integerrimo rappresentante delle istituzioni e con una sua proposta (a mio avviso, solo apparentemente subdola) reputata indecente da chi crede di avere ancora il senso della decenza, ma decente da chi ritiene che ad essere indecente sia la scelta di non collaborare con lo Stato.
La mia generazione è un film che si muove su un terreno sdrucciolo in un malfermo equilibrio tra due posizioni contrapposte ferocemente. Un film che procede su un crinale pericoloso in bilico tra la rivalutazione approssimativa e frettolosa della lotta ideologica(prima) ed armata (poi) e la risposta dello Stato a questi rigurgiti di rivolta. Scritto in parte da due militanti di questi…
Quando avevo 15 anni mio padre mi urlava dall'altra stanza "ABBASSA QUELLA MUSICA" , e mia nonna mi diceva "perché non cammini con le spalle dritte? Su, su con le spalle" mentre io dicevo a mia sorella di sei…
Un altro luogo che identifica un "sottogenere" ma che ha animato, e non certo solo come location, anche tanto cinema non necessariamente di "guardie e ladri": cinema sociale, soprattutto, ma anche qualche commedia e…
Tra "Il ladro di bambini" e "La scorta", uno spaccato dell'Italia all'inizio degli anni Ottanta, quando il terrorismo cominciava a sgretolarsi di fronte all'offensiva del pentitismo. Con parecchie forzature (i continui blocchi, il carabiniere che tenta una vendetta sommaria, la processione, la pistola, la prostituta...), la Labate ci fa vedere che alla metà degli anni Novanta sussistono…
Guardie e ladri dei 'giorni nostri', nell'Italia dei primi anni '80: terroristi contro Stato e viceversa. C'è una riflessione non banale dietro questo film all'apparenza semplice, dalla trama lineare e non eccessivamente sviluppata, fatta di una situazione di fondo molto forte (la convivenza-scontro fra carabiniere e detenuto) e di pochi personaggi. C'è un discorso pesantissimo ed acuto che si…
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Commenti (5) vedi tutti
Il passato non passa, ma qui è intenso.
leggi la recensione completa di PLZBravi gli attori. Interessante il tema. Il ritmo un po' lento. Senza infamia e senza lode.
commento di Artemisia1593L'HO VISTO DI RECENTE, ED è STATA UNA SCOPERTA… BRAVISSIMI TUTTI GLI ATTORI, NARRATO E RECITATO BENISSIMOma non gli è stato dato alcun riconoscimento?
commento di aldebarannyE' uno di quei film che mi fanno impazzire. Bellissimi dialoghi, ottima introspezione psicologica dei personaggi. Una sola domanda: QUANDO LI RIMANDERANNO IN ONDA? Io l'ho visto solo una volta!
commento di A.N.R.è STATO DAVVERO PROFONDO ED EMOZIONANTE.
commento di stefania69