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The Front Runner - Il vizio del potere

Regia di Jason Reitman vedi scheda film

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La recensione su The Front Runner - Il vizio del potere

di Furetto60
6 stelle

Discreto film, che si ispira ad un fatto realmente accaduto: lo scandalo del senatore Gary Hart

Gary Hart, senatore del Colorado, nelle fila del partito democratico, era un innegabile favorito nella corsa alla candidatura presidenziale,subito dopo la fine del mandato di Regan, dotato di brillante e carismatico idealismo, oltre al fattore passionale, aveva tutti i numeri per aspirare alla massima carica della Casa Bianca, un uomo nuovo per scrivere un nuovo capitolo della storia americana. Favorito dai sondaggi e sorretto da un entourage efficientissimo, conduceva una vita apparentemente morigerata. Ovviamente i media soprattutto quelli di parte “Repubblicana”, scandagliavano di continuo la sua vita privata a caccia di qualche scandalo. Ma Hart, da abile e scafato politico, riusciva sempre a dribblare la stampa e venirne fuori pulito, puntando le attenzioni del pubblico sul suo innovativo programma . Poi il giornale locale "Miami Herald" attraverso la rete di informatori e talpe, venne a conoscenza di un suo scottante segreto e pubblicò un articolo di “fuoco” che denunciava una sua relazione clandestina, con tanto di foto, a seguire anche l'autorevole Washington Post accese i riflettori su questo “scandalo” e la sua ascesa politica si arrestò irreversibilmente. Accusato di aver ripetutamente consumato adulterio, con Donna Rice, fu costretto ad abbandonare la corsa alle elezioni presidenziali. La moglie lo perdonò, gli elettori no. Alla luce di quanto in America era successo, si pensi a John Kennedy impenitente donnaiolo e a ciò che sarebbe avvenuto 10 anni dopo, quando Clinton compromesso e messo sotto accusa, per il caso della stagista Lewinsky, comunque l’ha sfangata, per non parlare poi di tutte le storie poco edificanti che si raccontano sul conto di Trump, sembra paradossale che Hart, abbia dovuto rinunciare ai suoi sogni di gloria, per un banale tradimento. Tuttavia se si contestualizza storicamente l’evento, lo si può anche comprendere. Eravamo nel 1988 alla vigilia della caduta del muro e del comunismo, per come lo si era inteso fino ad allora, dunque lontani anni luce dal maccartismo e dalla caccia alle streghe, per rovinare un politico “democratico” bisognava guardare nel buco della serratura della sua camera da letto, non funzionavano più le paranoie del pericolo sovietico. Certo dopo appena 10 anni Clinton, riuscì a cavarsela per una situazione analoga, ma non si dimentichi che era già presidente e che comunque ha subito la procedura di impeachment, che solo grazie alle abilità giuridiche del suo stuolo di avvocati, non si risolse in un atto dimissionario. Insomma L’America, in materia di scandali privati, reali o presunti, è stata molto severa, perlomeno fino a qualche tempo fa.

Discreto film, buona la sceneggiatura e la prova attoriale

 

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