Regia di Ken Loach vedi scheda film
1988. Un irrequieto conducente di autobus di Glasgow (Robert Carlyle) si imbatte in una donna (Cabezas) che, dopo non molto, si rivela essere una guerrigliera sandinista nicaraguese. Perso il lavoro, l'uomo la segue nel suo ritorno in patria, dove conosce gli orrori della realtà bellica. In preda al panico, vorrebbe tornarsene in Scozia ma sarà un vivace sentimento di solidarietà umana a fargli cambiare progetto. Costruito in due momenti distinti (quello girato in Nicaragua e quello girato in Scozia) ma uniti dal comune denominatore di un ambiente differentemente spietato, il film di Loach - tratto da una sceneggiatura di Paul Laverty, avvocato con 6 anni di militanza nel Nicaragua alle spalle - parte come una commedia sentimentale e finisce in un'affabulazione parossistica sugli orrori della guerra: "come dire un film di Monicelli che sfocia in Apocalypse now di Coppola" (Kezich). Tanto di cappello ad un regista che nobilita così le grandi cause dell'umanità, schierandosi sempre con enorme coraggio: qui, però, il mestiere è stato recisamente accantonato e questo Dottor Zivago loachiano sembra una delle opere meno riuscite del regista britannico.
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