Regia di Ken Loach vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Senza vergogna ammetto di averlo visto la prima volta al cinema con la scuola a 15 anni ed ovviamente lo avevo etichettato, come praticamente tutti i miei compagni, un mattone indigesto.
Ah la gioventù a volte gioca brutti scherzi e, rivisto oggi, la storia cambia sostanzialmente.
Certo è un cinema dichiaratamente schierato, ed un po’ ne paga le conseguenze soprattutto nella seconda parte del film, ma avercene di storie così.
Infatti, se la seconda parte ambientata in Nicaragua non è proprio trascendentale (ed il dubbio che fosse stato proposto proprio per questo a scuola è quasi una certezza) e spreca parzialmente quanto proposto in precedenza, la prima è assolutamente coinvolgente, ed a tratti poetica, regalando una visione molto intima di un rapporto interpersonale tra due persone divise da tutto, ma anche reazionarie al sistema.
Certo è che, proprio per questa discontinuità, non si può definire tra i migliori del regista britannico, a tratti fin troppo didascalico, ma comunque sempre forte e convinto quando getta il suo sguardo su una sporca faccenda.
Imperfetto, ma gli sprazzi di grande cinema non mancano anche se un po’ lascia l’amaro in bocca perché la prima parte è davvero di altissima qualità.
VOTO : 6/7.
Nella prima parte è quasi sorprendente per come inquadra un rapporto tra un uomo britannico ed una immigrata.
Nella seconda parte purtroppo si perde parzialmente e rovina in parte quanto proposto con grande qualità in precedenza.
Ma la media tra i fattori rimane sostanzialmente medio alta.
VOTO : 6/7.
Prova consistente.
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