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La canzone di Carla

Regia di Ken Loach vedi scheda film

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La recensione su La canzone di Carla

di bradipo68
8 stelle

Ancora una guerra dimenticata nel cinema di Ken Loach.Dopo la guerra civile spagnola narrata con grande partecipazione in Terra e libertà,conflitto ormai relegato nei libri di storia e nella memoria dei più vecchi,Loach ci prende per mano e ci conduce nell'inferno del conflitto nel Nicaragua tra i sandinisti e i contras armati e addestrati dalla CIA.E con la solita irruenza nella seconda parte del film racconta con dovizia di particolari i meccanismi perversi dell'esportazione di democrazia conto terzi da parte degli agenti segreti americani.Il loro vizietto.Come qualche volta gli succede Loach si lascia trasportare dalla passione e per l'affanno di spiegare tutto e renderlo perfettamente intellegibile per la sua audience occidentale,il tono del film diventa eccessivamente didascalico.Resta comunque intatta la forza di denuncia di una pellicola come questa.Restano le atrocità della guerra,le torture subite dal compagno di Carla.e rimane il suo sguardo fiero e deciso.A George non resta che andare via.Il meglio è tuttavia racchiuso nella prima parte,nella conoscenza tra il cavalleresco George,idealista anarcoide insofferente alle regole, e Carla,immigrata del Nicaragua in Scozia e presa di mira da un controllore scrupoloso perchè sorpresa sul double decker senza biglietto.La prima parte vive di un afflato poetico dolce e spontaneo,quello di George che un po' per la sindrome da buon samaritano un po'per reale attrazione cerca di conoscere meglio quella ragazza misteriosa.E'questa la parte migliore del film,fatta di rapide pennellate per caratterizzare i personaggi di contorno,che diverte con piccoli gesti di straordinaria portata.E poi volete mettere una gita fuori porta col double decker nelle campagne intorno Glasgow?

Su Ken Loach

un po'sbilanciata soprattutto nella seconda parte in cui il film diventa didascalico

Su Robert Carlyle

ottimo come al solito

Su Oyanka Cabezas

uno sguardo penetrante che ti entra dentro

Su Scott Glenn

piccola parte

Su Salvador Espinoza

ok

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