Regia di Edward G. Muller (Edoardo Mulargia) vedi scheda film
"Rimase uno solo e fu la morte per tutti", recitano le locandine del film; "Rimase uno solo e fu morte per tutti", specifica invece il titolo sovraimpresso nell'incipit della pellicola; già da un dettaglio di questo tito si capisce quanto grossolana e sbrigativa sia la fattura del prodotto. D'altronde Edoardo Mulargia è Edoardo Mulargia, cioè uno fra gli innumerevoli mestieranti attivi nel nostro cinema fra i Sessanta e i Settanta, quando fondamentalmente una regia non si negava a nessuno; a una direzione sciatta si accompagna giustamente una recitazione altrettanto approssimativa a opera di interpreti reclutati fra le seconde e le terze linee, come Tony Kendall, James Rogers / Jean Louis, Dean Stratford / Dino Strano, Celso Faria. La sceneggiatura firmata dal regista e da Alessandro Schirò, priva di scene madri e di grandi emozioni (anzi, intrisa di lungaggini), fa il resto; si segnala inoltre con curiosità la colonna sonora di Felice e Gianfranco Di Stefano, che ripesca a ripetizione dal catalogo morriconiano (basti dire che il film si apre su un tema fischiato) senza riuscire lo stesso a dire qualcosa di significativo lungo l'intero arco della pellicola. Ottanta minuti di durata possono sembrare pochi, ma in questo caso così assolutamente non è; c'è di buono che questo, per Mulargia che si firma come di consueto con lo pseudonimo Edward G. Muller, è l'ultimo spaghetti western, dopo un'abbastanza fitta serie di titoli passati pressochè inosservati, e a ragione. 2,5/10.
Uno sceriffo viene ingiustamente accusato dell'assalto a una diligenza. Il fratello dell'uomo si incarica della debita vendetta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta