Regia di Chad Archibald vedi scheda film
Film puramente fantastico tra sette sataniche, metamorfosi diaboliche e assoluta assenza di verosimiglianza. Un film molto ben costruito, adatto ad un'ampia platea di pubblico, soprattutto a quello più capace di farsi trasportare in un contesto surreale.
Gloria (Nina Kiri) ha subito un trauma profondo a causa di una setta satanica che, dopo avere compiuto un rito, ha dato corso ad un suicidio collettivo. Sono passati cinque anni dall'evento, nonostante la partecipazione ad gruppo di supporto ed alla relazione con Joan (Jorja Cadence), Gloria soffre di incubi ricorrenti, finché una sera viene rapita da Thomas. È una sera significativa, non solo perchè è il suo compleanno ma soprattutto la notte che segue è una ricorrenza legata alla cerimonia precedente: la Luna delle locuste, e Gloria sta per subire una metamorfosi, come conseguenza di un rito satanico. Abaddon, demone evocato proprio dall'amata Joan, sta per arrivare sulla terra, tramite il suo stesso corpo.
Il produttore/regista canadese Chad Archibald ci aveva sorpreso positivamente con il suo ultimo lavoro, I'll take your dead (2018). Andando a ritroso nella sua filmografia, almeno in questo specifico contesto, la delusione si fa invece pesantemente sentire. Non perchè The heretics sia un brutto film. È molto curato in senso grafico, per interpretazioni e più in genere per una confezione tecnicamente ineccepibile. Ma diventa, dal secondo tempo in poi, una vera e propria favola. Una favola nera, con risvolti degni di Cronenberg (la mutazione corporea di Gloria) ma inaspettatamente elementare per come, "letteralmente", tratta di demoni e sette sataniche.
La sospensione dell'incredulità va' a farsi benedire quando alla protagonista spuntano le ali e -ancor di più- quando Abaddon fa la sua comparsa: iconograficamente coincidente con le tavole medievali che mostrano un demone cornuto, munito di zoccoli e occhi fiammanti. L'effetto di questa scelta narrativa è quello di far perdere spessore anche a tutta la parte precedente: la relazione omosessuale di Gloria, il gruppo di supporto con partecipanti vittime di uomini prepotenti e incivili, il contrastato rapporto con la madre. Inutile dire che, pur essendo di fronte ad film classificato come horror, mai per un secondo lo spettatore prova un brivido di paura e -cosa assai peggiore- per tutta la durata del film resta forte la sensazione di trovarsi di fronte ad una burla. Ben congegnata, per carità. Chad Archibald sembra essersi divertito un mondo a prendersi gioco delle regole e dei paradigmi del cinema di paura, ai danni dell'appassionato di genere. Finale in computer grafica con il demone alato che spicca il volo, portandosi così via tutte le aspettative del fruitore di cinema horror, qui di fronte all'ennesimo titolo che contribuisce solo a sminuire la categoria, nonostante i vari riconoscimenti ottenuti un po' ovunque. A metà settembre troverà distribuzione italiana (home video e streaming) grazie alla Midnight factory. Se amate il cinema puramente fantastico (non horror), dategli comunque una chance.
"Se il diavolo non esiste, ma l’ha creato l’uomo, l’ha creato a sua immagine e somiglianza." (Fëdor Dostoevskij)
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