Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Il barone von Chanterelle impone al nipote Lancelot di trovarsi una sposa, per avere un erede. Ma Lancelot teme le donne e fugge, inseguito da tutte le ragazze del paese; si rifugia in un convento di frati gaudenti che, quando lo zio promette un grosso premio se si sposa, gli consigliano di sposare una bambola meccanica e dare a loro il premio. Hilarius, il fabbricante di bambole, ne ha appena finita una ad imitazione della figlia Ossi, ma il suo aiutante le rompe un braccio e Ossi la sostituisce in attesa che lui ripari il braccio; ma a Lancelot piace e se la porta via subito. Ossi deve continuare a fingere di essere una bambola anche in convento, in molte situazioni buffe, finché dice la verità a Lancelot che si sta innamorando di lei e che la vorrebbe di carne. Ovvio lieto fine. Con molti momenti veramente simpatici e un sapore da Peynet… ma un Peynet arguto e non sdolcinato: insomma, proprio con il "Lubitsch's touch".
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