Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
E' un film datato e si sente; siamo negli anni del muto e poche didascalie ed un accompagnamento musicale al pianoforte devono bastare ad indirizzare il flusso delle immagini verso un contenuto o un'idea. Lubitsch nonostante la giovane età ha già al suo attivo tanti film e sa imprimere il suo stile e fare scuola in maniera del tutto naturale e sicura. C'è tanto del cinema a venire in questa pellicola, una sorta di diamante grezzo che il tempo e soprattutto la tecnologia provvederanno a raffinare e perfezionare. La comicità del regista non è ancora quella strabordante dei lavori futuri ma lo stesso non rinuncia a qualche battuta divertente ("Ci sono 40 vergini che mi seguono!", "Figliuolo, adesso non esagerare"), a qualche gag che farà scuola (l'immagine della bambola che mangia di nascosto seduta accanto al suo compagno che sarà emulata dal miglior Fantozzi; il suicida che si lancia dalla finestra del piano terra ed altro ancora), a digressioni satiriche molto pungenti (le scene nel convento sono tutte pregne di grande spirito critico e ironico) ed a innesti grotteschi e surreali da classico della letteratura (la scena dei palloncini, la passeggiata del sonnambulo sui tetti e lo stesso incipit). Insomma c'è tanto da vedere per quanto la forza comica delle immagini risulti impoverita dall'effetto déjà vu, per gli stessi motivi che ne fanno un capolavoro di ogni tempo, e la colonna sonora datata sortisca un effetto decisamente soporifero. Un classico, sicuramente consigliato ai cinefili. Un po' meno a chi cerca un'opera di intrattenimento più moderna. Voto: 9
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