Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
"Die puppe" ("La bambola di carne") del 1919,
che rappresenta uno dei tanti mediometraggi,
del maestro,devo dire che l'ho
trovato strepitoso.
La storia racconta che il facoltoso barone,
cerca una sposa per il suo nipote,che è l'erede
universale dell'eredità.
Solo che lui non si vuole sposare,
e piange solo a pensarci.
E dopo un inseguimento con quaranta ragazze
si va a nascondere in un monastero dove gli danno
l'idea di fare una finta:
rivolgersi al creatore di bambole e fare
finta di sposarsi e dare la dote di 30.000
franchi a loro.
Lui accetta l'idea a va da questo,
è l'ultima bambola è la fotocopia
della figlia e lui proprio quella
sceglie.
Ma prima il collaboratore del maestro
aveva rotto la bambola vera e la figlia
l'ha sostituita,è scattano gli equivoci.
Il maestro questa volta ambienta come una
favola questa storia,con scenografie di cartone
e disegni animati e crea un contorno di personaggi
che funziona a dovere con un buon senso del ritmo,
ed è condito con un umorismo di fondo molto curioso
e diretto,risultando molto gradevole. .
C'è il collaboratore del maestro di bambole
che prende continuamente gli schiaffi e dialoga
con il pubblico e la finta bambola che dopo
che all'inizio è un pò goffa ci prende gusto
e prende in giro chi l'ha comprata e quando ha fame
prende il cibo e non si fa vedere da lui
(tipo lo sketch di Paolo Villaggio),ma piano
piano si innamorerà del nipote del barone,
e il padre di quest'ultima che gli diventano
i capelli bianchi dalla rabbia ma in un modo
immediato,e l'effetto è molto suggestivo,
per descrivere alcuni.
Certo per un Film di 45 minuti è un Film
molto esilarante e i momenti divertenti
ci sono tutti e già si vede che Lubitsch,
già ci sapeva fare anche quando era in
Germania,per i tocchi magici che dà
alla pellicola,soprattutto per la
scenografia fatta tutta di cartone,
e con il sole che ride.
Bisogna dire che la pellicola è
dell'epoca del muto,ma il regista già
si capisce che aveva visto lontano per
quello che sarebbe diventata la commedia
negli anni a venire.
In conclusione un buon mediometraggio,
che ti introduce in questa favola,
con la sua vena acuta e ironica,
che ti sorprende per com' è
rappresentata e per il motivo
che il regista guardava avanti
realizzando le sue commedie
con una inventiva e comicità
che era molto innovativa.
Il mio voto: 7.
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