Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Il regista di capolavori hollywoodiani come Ninotchka e Vogliamo vivere, era già attivo nella nativa Germania dagli anni 10. Questo Die Puppe del 1919 mostrava già alcuni di quelli che sarebbero rimasti tratti distintivi della sua opera, ovvero la satira verso l'ipocrisia del mondo borghese (religiosi compresi) e il raffinato e sottinteso erotismo. il cinema muto e l'espressionismo gli fornivano poi strumenti assolutamente funzionali ai suoi scopi, consentendogli di pennellare irresistibili commedie, peraltro senza abusare di espedienti come slapsticks per ottenere ilarità. Il regista che inizia il film inserendo i personaggi formato pupazzo nella casetta, personaggi che a loro volta possono produrre altri pupazzi, come la bambola del titolo, costituisce di per sé un'interessante metafora, e un esempio antesignano di meta-cinema, in anticipo su Il gabinetto del Dottor Caligari, che prenderà invece la direzione dell' incubo psicanalitico. Questo per dire quanto fosse avanti Lubitsch. A conferma della sua attualità si pensi che il celebre C'è posta per te era una versione moderna del suo Scrivimi fermo posta.
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