Regia di Mariano Baino vedi scheda film
Dark Waters è uno degli ultimi prodotti di genere facente parte di un periodo che era giunto alla sua conclusione. Argento, nelle vesti soprattutto di produttore, cerco di fare qualcosa specie con Lamberto Bava e con Michele Soavi. Baino non faceva parte di questa cerchia, anche se sono presenti le suggestioni argentiane di Suspiria e in parte quelle di Soavi della Chiesa, ma opta per una matrice piuttosto lovecraftiana, tentativo coraggioso considerando che non è facile trasporre su grande schermo le atmosfere dello scrittore di Providence.
La storia è scarna ed essenziale e rispetta i codici del genere gotico. L'elemento positivo è la messa in scena, molto accurata e suggestiva, visivamente molto ricca e carica di mistero. La sceneggiatura non è proprio ineccepibile dal punto di vista narrativo, perchè fondata molto sul lato visivo e gioca bene le sue carte perchè riesce a trovare un buon equilibrio tra suspence, inquietudine e momenti più squisitamente gore anche se non a livelli eccessivi. Malgrado il buon livello di regia, Dark waters rimane l'unico lungometraggio di Baino. Ed è un peccato perchè non era certo uno sprovveduto che forse ha pagato dazio a livello distributivo. Merita un recupero.
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