Regia di Marc Furmie vedi scheda film
Classico prodotto del cinema indie nella terra dei canguri, è un dramma intimistico e familiare dall'anima sci-fi che unisce la discesa agli inferi di un povero diavolo della working class male in arnese con le ansie millenaristiche di una incombente apocalisse termonucleare. Hai visto mai che Fausto Tozzi gli chieda pure i diritti d'autore...
Rimasto da poco vedovo, con una figlia da mantenere agli studi ed in procinto di perdere il lavoro, David vive un periodo di totale sconforto e sfiducia nella vita. Ad aggravare la situazione, una crisi militare a livello globale che rischia di innescare un devastante e catastrofico conflitto nucleare. Quando la sua auto esce di strada a causa di una meteora che squarcia il cielo notturno, la straordinaria scoperta un misterioso oggetto venuto dallo spazio rischia di cambiare per sempre le sorti della sua famiglia e dell'intero genere umano.
Terminus (2015): Locandina
Classico prodotto del cinema indie nella terra dei canguri, con molte più idee che mezzi a disposizione, il primo lungometraggio di Marc Furmie è un dramma intimistico e familiare dall'anima sci-fi che unisce la discesa agli inferi di un povero diavolo della working class male in arnese con le ansie millenaristiche di una incombente apocalisse termonucleare. Se la combinazione delle due direttrici narrative che si incrociano a metà strada con il più classico degli incontri ravvicinati del Terzo Tipo in pick up (Fire in the Sky) e gli echi mediatici di un Irangate del Terzo Millennio (nuovo scontro di blocchi contrapposti vs crollo liberista del mercato del lavoro) contribuiscono a ricreare un climax di depressioni personali e paure collettive già visto ma con un suo perchè, a rendere l'operazione piuttosto insulsa è invece la smaccato pauperismo dell'immaginario fantascientifico, che passa dal ridicolo involontario di un paio man in black che si arrabattano per la solita causa militarista da complotto governativo (X Files) e termosensibili uova cosmogoniche venute dallo spazio a rifocillare un ciclo esobiologico ormai agli sgoccioli (Cocoon). Volendo perdonare all'autore la sbavature di un'ambientazione nordamericana dalle parti del New South Wales e le incongruenze di una trama che comprime questioni di portata globale nella dimensione minimalista di semplici beghe provinciali, restano del tutto incongrue tanto le motivazioni personali del protagonista (Deadly Friend?) quanto quelle assai più pretestuose di un esercito di ritornanti rigenerati da mattatoio bellico prossimo venturo (Universal Soldier?). Il risultato è un film che non amalgama bene l'azzeccata messa in scena dell'accorato intimismo da dramma familiare con le forzature di una deriva action che sceglie soluzioni elementari, abbandona diversi spunti narrativi al loro destino e precipita il finale in un epilogo post-apocalittico da esegesi biblica tanto suggestivo quanto abbondantemente sprecato. Bravi gli interpreti principali che caratterizzano adeguatamente le tipologie umane, già viste mille volte, dei loro omologhi (yankee) d'oltreoceano. Presentato in anteprima mondiale al Sci-Fi-London Film Festival 2015, è stato distribuito per il mercato digitale dell'on demand a partire dal 22 Gennaio 2016.
Hai visto mai che Fausto Tozzi gli chieda pure i diritti d'autore...
"...La mia vita e' un flash
per chi liscia i bottoni antiatomici
ma l'amore crea
e alla fine di questa odissea
saro' adamo e tu sarai
una piccola Eva Eva...
il nostro amore e' l'ultima astronave Eva
staremo stretti ma ci salvera'
come un uovo di eternita'"
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