Una compagnia di guitti, capeggiata dal capocomico Guido Guidi, viene scritturata per una tournée in Messico. Qui Guidi diventa amico di un prelato e i due ben presto si trovano coinvolti in uno dei frequentissimi putsch che sconvolgono la vita del paese. Sballottati tra un capitano rivoluzionario e un colonnello federale i due scampano svariate volte per il rotto della cuffia alla fucilazione. L'esperienza induce però i due a riflettere sui significati della lotta contro gli oppressori. Ora grottesco, ora delicato, il film si giova delle interpretazioni di Vittorio Gassman (il guitto) e di Paolo Villaggio (il prete).
Su soggetto di Massimo Franciosa e Corbucci, poi sceneggiato dallo stesso regista con Sabatino Ciuffini. Tipico film scritto a tavolino per due attori, e con le loro caratteristiche, per cui si sono distinti. Quindi tutto previsto ed ancora più, stancamente riproposto. Film che, almeno visto oggi, non fa molto ridere, e Corbucci sappiamo benissimo che ha tentato sempre con furbizia e mai… leggi tutto
Correva il 1972,ed in quell'anno Paolo Villaggio fece da spalla a Vittorio Gassman in ben due film:"Senza famiglia nullatenenti cercano affetto" (del quale il grande Vittorio firma anche la regia) e questo,che è una riuscita,tragicomica e grottescamente crudele parodia dei film western in voga all'epoca.Eccellenti i brani musicali di Ennio Morricone. leggi tutto
Lo pseudonimo perfetto per questa ignobile commediaccia di Corbucci è "Giù la testa che ce spareno" visto che sembra proprio riprendere ambientazione, contesto e musichette del già non eccelso film di Sergio Leone senza ottenere il benchè minimo effetto sullo spettatore che non si diverte e non si appassiona alle disavventure della strana coppia prete e attore insieme… leggi tutto
Lo pseudonimo perfetto per questa ignobile commediaccia di Corbucci è "Giù la testa che ce spareno" visto che sembra proprio riprendere ambientazione, contesto e musichette del già non eccelso film di Sergio Leone senza ottenere il benchè minimo effetto sullo spettatore che non si diverte e non si appassiona alle disavventure della strana coppia prete e attore insieme…
In anni in cui la parola "rivoluzione" era di gran moda,e in cui i miti si chiamavano Ernesto,Emiliano,e si pensava di ribaltare ogni potere costituito per un mondo migliore,e si aveva il pregio di crederci,a volte ingenuamente,ma spesso con sincerità,fioccavano film e opere in cui l'argomento era appunto un moto rivoltoso.Sullo sfondo della rivoluzione messicana,una commedia italiana con due…
"Che c'entriamo noi con la rivoluzione?" diretto nel 1972 da Sergio Corbucci, devo dire che non mi è dispiaciuto. La storia racconta che una compagnia di guitti, capeggiata dal capocomico Guido Guidi, viene scritturata per una tournée in Messico. Qui Guidi continua a incontrare un prete dove all'inizio si prendono in antipatia,ma per varie vicissitudini diventano amici e ben…
Secondo il Bruschini-Tentori Gassman e Villaggio entrarono un po’ spiazzati nel progetto tanto da suggerire così al regista il titolo del film. Invece, per Marco Giusti e per le sue testimonianze raccolte, furono proprio i due mattatori a proporre il film poi pesantemente modificato da Corbucci in regia. Vicende produttive a parte, il penultimo western del grande regista di Django…
La parola rivoluzione nel titolo, il riferimento al Messico di Zapata – già mitico eldorado di tanti western impegnati nostrani, da “Quien sabe?” a “Vamos a matar, compañeros” – la presenza di due attori intelligentemente divertenti come Gassman e Villaggio erano tutti elementi che dovevano preludere ad un film il cui risultato avrebbe dovuto…
Esce il monumentale film di Soderbergh sul Che, impossibile resistere al desiderio di mettere tutto a soqquadro con una bella taglist sulla Rivoluzione. Il tema è chiaro e facile. Qui si parla di ribaltare il mondo,…
Voto 6. Commedia carina, senza pretese, che si appoggia sull’istrionismo di Gassman, spalleggiato a dovere da Villaggio. Citazione di lusso tratta addirittura da Que Viva Mexico, quando compaiono i messicani con la maschera della morte sul volto. [13.11.2008]
Nonostante l'originalità di una storia non banale, almeno per i canoni cinematografici italiani, il film di Corbucci può tranquillamente considerarsi una ghiotta occasione mancata. La contaminazione tra farsa e politica, tra gioco buffo e satira, non sempre funziona, soprattutto per responsabilità di una sceneggiatura che fa acqua da molte parti: poco brio, non minime…
Il finale drammatizzante non riesce a nobilitare una commediola di davvero poche pretese. Villaggio è sempre lo stesso personaggio di tutti i suoi film, Gassman è ancora l'attore mediocre e presuntuoso di mille altri suoi film: già dato e già visto. Attorno si muovono le sagome e le macchiette di una rivoluzione stilizzata da b-movie.
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Commenti (3) vedi tutti
Gassman e villaggio finiscono nei guai ,non risate oceaniche ma comunque godibile
commento di 90000Poco divertente.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiBellissimo, grande Gassman.
commento di lonestar