Alex e Selma sono in viaggio nel cuore della Bosnia ed Erzegovina. La loro macchina si rompe però in mezzo ai boschi. Mentre cercano aiuto, Selma (una sopravvissuta alla guerra balcanica) inizia a sospettare della presenza di una forza misteriosa. Decide allora di fare affidamento su un suo amuleto. Anziché proteggerla, l'amuleto finirà per peggiorare la situazione.
“Europa! Questa è una cosa seria! Pum!” -- Non con un "Bang!" su scala mondiale, né con un lamento di dolore personale: scegliete la vostra onomatopea, "Rra-ta-ta-ta-tà!", o un gorgoglio del sangue che fiotta, e dite le vostre fottute preghiere. -- "Kalashnikov! Kalashnikov!"
Esordio -è il caso di scriverlo- col botto per un cineasta che dimostra, all'opera prima, una rara padronanza di scrittura e tecnica di regia. Un viaggio senza sosta, a perdifiato, in mezzo alla natura, contaminata dall'odio dell'essere umano. I fantasmi della guerra civile jugoslava tornano prepotenti, a rendere insonni le nostre notti.
Tra gli scherzi di una mente che cancella e le insanabili ferite della Storia,tra una fatwa che si abbatte contro la genia dei rei o degli infedeli e una sindrome di Stoccolma che indugia sullo sguardo turchino di un occasionale angelo sterminatore, una favola oscura che trasforma il fuori fuoco nella visione periferica di una coscienza sopita.
Confortato e stimolato dai precedenti pareri di @lostraniero, prima, e @maurizio73, poi, ho deciso di dare un senso al mio compunto, contrito e rimordente abbonamento a NetFlix buttandomi nella Grande (la maggiore, che ve ne sono state tanto di piccole quanto d'ulteriori, non liquidabili come minori) Eccezione alla "Regola" del "Mai più" che la pacifica storia europea interna… leggi tutto
Bloccati in un bosco bosniaco a causa dell'auto in panne, la bella Selma e il suo aitante ragazzo tedesco rischiano di perdere l'aereo che li deve riportare in Germania. Quando sulla loro strada, lastricata dalle mine antiuomo dell'ultimo conflitto fratricida, si parano due truci cacciatori serbi, rischiano di perdere qualcosa di decisamente più importante che un semplice volo aereo.… leggi tutto
Un interminabile corto tirato per le lunghe, costituente una profondissima metafora palese già dopo venti minuti, caratterizzato da un'incommensurabile pretenziosità stilistico-narrativa… Tanti potrebbero risultare i sostantivi e gli aggettivi adatti a descrivere questo sedicente film presentante almeno un’ora di girato di troppo.
Già l’incipit… leggi tutto
EUROPA è una parola che sta tra un bosco bosniaco e un parco cittadino tedesco...
tra i due concetti di verde, ci stanno una guerra civile per l'indipendenza dopo il dissolvimento di un'utopia(nata abortita su una strage)con l'intento di ripulirsi in casa di un'etnia considerata inferiore, e un'idea di unione per aiutarsi vicendevolmente.
lo sguardo di selma è dentro l'europa, ma…
Un interminabile corto tirato per le lunghe, costituente una profondissima metafora palese già dopo venti minuti, caratterizzato da un'incommensurabile pretenziosità stilistico-narrativa… Tanti potrebbero risultare i sostantivi e gli aggettivi adatti a descrivere questo sedicente film presentante almeno un’ora di girato di troppo.
Già l’incipit…
Il tedesco Alex (August Wittgenstein) ha accompagnato la ragazza bosniaca Selma (Alma Terzic) a Srebrenica, per una triste funzione: i corpi del papà di Selma e dei fratelli, trucidati durante la guerra civile in Bosnia Erzegovina (1992/1995), sono stati recuperati da una fossa comune e hanno ricevuto degna sepoltura. Il rientro in Germania è subordinato ad un…
Confortato e stimolato dai precedenti pareri di @lostraniero, prima, e @maurizio73, poi, ho deciso di dare un senso al mio compunto, contrito e rimordente abbonamento a NetFlix buttandomi nella Grande (la maggiore, che ve ne sono state tanto di piccole quanto d'ulteriori, non liquidabili come minori) Eccezione alla "Regola" del "Mai più" che la pacifica storia europea interna…
Bloccati in un bosco bosniaco a causa dell'auto in panne, la bella Selma e il suo aitante ragazzo tedesco rischiano di perdere l'aereo che li deve riportare in Germania. Quando sulla loro strada, lastricata dalle mine antiuomo dell'ultimo conflitto fratricida, si parano due truci cacciatori serbi, rischiano di perdere qualcosa di decisamente più importante che un semplice volo aereo.…
Se qualcuno si vuol chiedere se esiste un film che sta – impudico, magico forse – tra il tenue statico dinamismo di “No man’s land” (Tanovic, 2001), e la gran dinamica statica di “At the end of the day” (Alemà, 2010), e che possa rendere la finzione di una stregoneria come una guerra civile balcanica, possa ritornarci in corpo il flashato guardare…
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“Europa! Questa è una cosa seria! Pum!” -- Non con un "Bang!" su scala mondiale, né con un lamento di dolore personale: scegliete la vostra onomatopea, "Rra-ta-ta-ta-tà!", o un gorgoglio del sangue che fiotta, e dite le vostre fottute preghiere. -- "Kalashnikov! Kalashnikov!"
leggi la recensione completa di mckEsordio -è il caso di scriverlo- col botto per un cineasta che dimostra, all'opera prima, una rara padronanza di scrittura e tecnica di regia. Un viaggio senza sosta, a perdifiato, in mezzo alla natura, contaminata dall'odio dell'essere umano. I fantasmi della guerra civile jugoslava tornano prepotenti, a rendere insonni le nostre notti.
leggi la recensione completa di undyingTra gli scherzi di una mente che cancella e le insanabili ferite della Storia,tra una fatwa che si abbatte contro la genia dei rei o degli infedeli e una sindrome di Stoccolma che indugia sullo sguardo turchino di un occasionale angelo sterminatore, una favola oscura che trasforma il fuori fuoco nella visione periferica di una coscienza sopita.
leggi la recensione completa di maurizio73