Regia di Matteo Rovere vedi scheda film
Le leggende di Romolo e Remo e della fondazione di Roma non sono nuove al cinema, però questa versione le riporta in una dimensione selvaggia e crudele, come selvaggi e crudeli erano gli allora futuri cittadini di Roma. Più un film su Remo che su Romolo, con il primo che si rivela, quasi subito, ambizioso e crudele, mentre il secondo è un buono.
Le leggende di Romolo e Remo e della fondazione di Roma non sono nuove al cinema, però questa versione le riporta in una dimensione selvaggia e crudele, come selvaggi e crudeli erano gli allora futuri cittadini di Roma. Più un film su Remo che su Romolo, con il primo che si rivela, quasi subito, ambizioso e crudele, mentre il secondo è sin troppo sennsibile e buono. Non è facile sopportare i sottotitoli, che sono necessari per comprendere la lingua antica che gli attori recitano, però dopo un pò ci si abitua. Buona prova del cast, fra cui, oltre ai due protagonisti, spicca l'attrice che interpreta la vestale e che introduce un pò di magia, anche perché essendo la rappresentate degli dei pagani in terra è quella che sciocca tutti con le sue visioni del futuro. Pur essendo un film italiano, girato essenzialmente nel Lazio, è più vicino a pelicole americane, tipo "REVENANT",per la caccia al cervo e la lotta nel fango, e "APOCALYPTO" di Mel Gibson, per l'uso di una lingua che non è né l'italiano, né il latino, ma, come ho già scritto in precedenza, qualcosa di ancor più antico.Il rapporto fra Romolo e Remo, poi, mi ha ricordato quello fra Mosé e Ramesse del film animato "IL PRINCIPE D'EGITTO" , perché i due sono fin troppo legati e si vogliono molto bene, benché abbiano idee diverse riguardo le divinità e la fondazione della prima città romana. C'è pure quacosa che ricoda il vari "MAD MAX", però il tutto non mi è spiaciuto davvero, persino le rivolte e i tornei di morte nel fango. Una curiosità: le acque del Tevere che trovolgono i due protagonisti ad inizio film non sono effetti speciali.
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