Regia di Matteo Rovere vedi scheda film
A dirigere Il primo Re è Matteo Rovere. Classe '82, Matteo Rovere esordisce alla regia dirigendo il corto Lexotan, vincitore del premio Kodak al Festival Linea d'Ombra di Salerno. A questo seguono altri cortometraggi e documentari, fino al 2006, quando con Homo Homini Lupus ottiene premi nazionali e internazionali, tra cui il Nastro d'Argento per il miglior corto italiano. Nel 2008 realizza il suo primo lungometraggio, Un gioco da ragazze, cui seguono Gli sfiorati e Veloce come il vento. Quest'ultimo ha ricevuto 16 candidature ai David di Donatello aggiudicandosi 6 statuette e vinto 2 Nastri d'Argento. All'attività di regista affianca quella di sceneggiatore della maggior parte dei suoi lavori e quella di produttore cinematografico e televisivo, per Ascent Film e Groenlandia. Nel 2014 ha vinto il secondo Nastro d'Argento come miglior produttore per il film Smetto quando voglio.
Protagonisti di Il primo Re nei panni di Remo e Romolo sono gli attori Alessandro Borghi e Alessio Lapice.
Dopo aver preso parte a numerosi progetti televisivi, nel 2016 Alessandro Borghi ha catturato l'attenzione del pubblico con il ruolo protagonista nel film di Claudio Caligari Non essere cattivo, presentato alla 72.ma Mostra del Cinema di Venezia e acclamato da pubblico e critica, soprattutto per la magnifica interpretazione degli attori; il film è stato anche selezionato dall'Italia come film straniero candidato agli Oscar 2016. Lo stesso anno Borghi ha vestito i panni di Numero 8, ruolo protagonista nel film di Stefano Sollima Suburra: nel 2016 grazie alle sue interpretazioni nel film di Sollima e in quello di Caligari ha ottenuto due nomination ai David di Donatello. Ancora nel 2016, ha vinto il Nastro d'Argento come attore rivelazione e lo si è visto nell'opera prima di Michele Vannucci dal titolo Il più grande sogno, basato su una storia vera. Nel 2017 Alessandro è stato scelto per rappresentare l'Italia agli Shooting Stars del Festival di Berlino, un prestigioso riconoscimento nonché trampolino di lancio nel mercato cinematografico internazionale. È stato anche premiato con il Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista per Fortunata, e gli è stata affidata la conduzione delle serate di apertura e chiusura della 74.ma Mostra del Cinema di Venezia. Nello stesso anno, lo abbiamo visto in Suburra - La serie, prima produzione italiana per Netflix, in The Place di Paolo Genovese e nel film di Ferzan Ozpetek dal titolo Napoli velata. A settembre 2018 è stato protagonista al cinema e su Netflix di Sulla mia pelle, film di Alessio Cremonini dove interpreta Stefano Cucchi, presentato nella sezione Orizzonti alla 75. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Nato a Napoli, Alessio Lapice ha scoperto la passione per il cinema a 17 anni, quando un gruppo di amici lo ha invitato ad assistere alle prove di un loro spettacolo, dove ha poi ottenuto un piccolo ruolo. Dopo il diploma, si è trasferito a Roma per intraprendere la carriera cinematografica. Ha frequentato il Duse, il Centro Internazionale di Cinema e Teatro fondato da Francesca De Sapio e Giuseppe Perruccio, e ha continuato poi gli studi come attore con Ivana Chubbuck e Michael Margotta. Nel 2016 ha proseguito la sua formazione artistica partecipando a diversi laboratori creativi e iniziative presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. In breve tempo ha affermato il suo talento ottenendo ruoli principali in progetti come Gomorra - La serie, Il padre d'Italia di Fabio Mollo al fianco di Luca Marinelli, fino al primo ruolo da protagonista in Tafanos, film girato in lingua inglese e diretto da Riccardo Paoletti. È inoltre protagonista di Nato a Casal di Principe diretto da Bruno Oliverio: il film, basato su una storia vera, è tratto dall'omonimo libro scritto a quattro mani dal produttore Amedeo Letizia e dalla giornalista Paola Zanuttini, racconta la vicenda di Paolo Letizia, fratello di Amedeo, rapito nel 1989 in circostanze misteriose e mai più tornato a casa. Presentato fuori concorso alla 74.ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica e ha portato Alessio con la sua interpretazione a vincere la menzione speciale ai Nastri d'Argento.
Nel ruolo di Satnei recita poi Tania Garribba, attrice dalla formazione teatrale scelta anche da Gabriele Salvatores per Se ti abbraccio non avere paura.