Regia di Michael Ritchie vedi scheda film
Sbagliano coloro che giudicano questo film per ragazzi.
Il messaggio finale è rivolto chiaramente agli adulti che troppo spesso per rivalsa personale cercano nei propri figli o nei bambini una valvola di sfogo alle proprie frustrazioni o le proprie sconfitte nella vita e trascurano la delicatezza necessaria per interagire con un ragazzino innocente che vuole solo giocare e divertirsi e non può comprendere la rabbia e l'amarezza che segnano l'esistenza adulta.
Il film è assolutamente irresistibile, divertente, toccante con un Matthau strepitoso, perfetto nel ruolo dell'ubriacone dal cuore
d'oro che si sobbarca sulle spalle il compito di rendere presentabile la squadra di baseball juniores più sconquassata della contea. Buttermaker tira a campare ripulendo piscine e non sembra credere troppo nel suo ruolo di coach, visto che il materiale umano che compone la rosa lascia molto a desiderare. Problemi di ogni tipo serpeggiano fra i giovanissimi "Bears": c'è Engelberg che fa il catcher in evidente sovrappeso, il biondo Tanner Boyle che scatena risse a non finire, il piccolo Lupus timido come una puzzola che non elimina mai un avversario al volo, ma soprattutto nessuno della squadra sembra avere i benchè minimi fondamentali in fatto di baseball. Il riluttante Buttermaker in un primo momento non sembra voler risolvere il problema e si accontenta dello stipendio, ma la sua innata capacità di trattare con i ragazzi con cui comincia ad avere un rapporto quasi paterno gli farà presto cambiare atteggiamento.
Gli inserimenti da lui imposti nella rosa sono due bellissimi personaggi interpretati da due leggende dei teen-actors hollywoodiani anni 70: Amanda, che ha il volto di Tatum O'Neal, è la figlia di una ex di Buttermaker e lei lo adora come un padre,
c'è una scena meravgliosa in cui i due attori sono così bravi che sembrano vivere seriamente quelle emozioni: Buttrmaker più sbronzo del solito urla ad Amanda che lui è soltanto un ubriacone buono a nulla da cui non c'è niente da imparare, al contrario la ragazza crede fermamente nella bontà dell'uomo e lo rincuora dicendogli che non avrebbe mai imparato a lanciare se non fosse stato per lui; l'altro inserimento è un teppistello incredibilmente abile nella corsa, il lancio e soprattutto la battuta ed ha il volto lentigginoso di un già bravissimo Jeckie Earle Haley. Con questi nuovi acquisti e i buoni propositi di Buttermaker che comincia a scolare qualche birra in meno, i Bears cominciano la loro scalata alla classifica e si ritroveranno di fronte in finale i rivali di sempre: il loro allenatore, il compianto e bravo Vic Morrow, riversa nel figlio lanciatore i rancori di una vita ed è disposto anche a far giocare sporco i suoi ragazzi pur di vincere.
Nella splendida sequenza finale tutta incentrata sulla partita, Buttermaker ed il suo rivale si scontreranno a colpi di battute e assi nella manica ma solo il primo capirà l'inutilità di una vittoria guadagnata insultando e picchiando un bambino e desiderata più per rivincita sul rivale che per valore sportivo.
Ci sarà gloria per tutti anche per il piccolo Lupus finalmente protagonista.
La Carmen di Bizet attraversa e chiude gloriosamente un film perfetto che ho amato da ragazzino perchè m'immedesimavo nei Bears pur non essendo un amante del baseball, rivedendolo oggi lo adoro anche di più per il bellissimo messaggio che quei primi piani di ragazzini sbigottiti dallo sfogo di Matthau in piena trance agonistica mi trasmettono nel silenzio rivelatore. Quegli sguardi innocenti valgono più di ogni parola.
Ritchie è stato bravissimo con i ragazzi e Matthau è il suo grande portavoce davanti alla telecamera.
Questo film insegna al padre ed insegna al figlio e quindi consiglio di vederlo con i vostri cari, grandi o piccoli che siate.
Non mi stanco mai di rivederlo. Indimenticabile.
Ha saputo gestire al meglio i giovani attori e sa sempre dove mettere la camera. Fondamentale per la riuscita del film.
Un grande applauso.
Bravissimo! Simpatico, commovente, vulcanico, un attore che mi manca da morire.
Che viso dolce Tatum e che talento! Peccato che da adulta non si sia ripetuta, insieme a Paper Moon il suo miglior film.
Bravo caratterista, ottimo in questo ruolo, è tristemente noto per essere scomparso sul set di - Ai confini della realtà - a seguito dello schianto di un elicottero durante una scena in studio. R.I.P. e grazie per aver contribuito con il tuo lavoro alla riuscita di questo film a cui tengo moltissimo.
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