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Bohemian Rhapsody

Regia di Bryan Singer vedi scheda film

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La recensione su Bohemian Rhapsody

di Furetto60
6 stelle

Vince premi e statuette,riscuote enorme successo di pubblico, ma non racconta in modo del tutto fedele,la vera storia di Freddy Mercury e della sua band

Freddie Mercury era un ragazzo di origine “Parsi”proveniente dall’India, che si arrangiava con un lavoro di facchino nell’aeroporto, Farrokh Bulsara era il suo nome vero d’origine, e viveva con i genitori, una madre comprensiva e affettuosa e un padre preoccupato per il suo futuro, che lo bacchettava continuamente per le nottate trascorse fuori casa, esortandolo a trovarsi un vero lavoro, Farrokn già adorava la musica che scriveva durante i ritagli di tempo.Nel 1970 assiste all’esibizione della band Smile in un locale notturno. Conclusa la serata, il “front man” abbandona inaspettatamente il gruppo e Farrokh si presenta al batterista Roger Taylor e al chitarrista Brian May, offrendosi di rimpiazzarlo, i musicisti sono scettici, ma dopo averlo appena sentito, mentre abbozza una hit, intuendo il potenziale di quella voce, lo assumono immediatamente. Cosi comincia la storia di una delle leggende del rock. Insieme a John Deacon bassista, fondano il gruppo dei Queen.

Nel frattempo conosce una ragazza Mary Austine se ne innamora, ancora non è consapevole delle sue reali inclinazioni sessuali. Grazie al suo carisma e alle sue qualità canore, Farrouk, che ha cambiato legalmente il suo nome e cognome in Freddie Mercury, mentre canta con il gruppo, suscita le attenzioni di John Reid manager della casa discografica EMI. La bizzarra e innovativa sperimentazione musicale, fa presa sul pubblico che comincia a seguire con molta attenzione questo gruppo musicale,che si sta affacciando sulla scena del rock. I Queen raggiungono la fama. Quando il dirigente Ray Foster, rifiuta di presentare il loro quarto album, ‘A Night at the Opera’, con il lancio di ‘Bohemian Rhapsody’, perché ritenuto per quei tempi troppo lungo, la band abbandona la casa discografica. Intanto Freddy sposa Mary ma inizia a provare dubbi sulla sua sessualità. Tormentato dall’affetto che comunque sente per sua moglie e dal giudizio della famiglia di fede zoroastriana, Freddie s’infila in una poco convinta relazione con il suo manager Paul Prenter e cominciano a nascere le prime incomprensioni, mentre proprio Paul allontana malevolmente Freddie dagli altri membri della band. Nel corso di una delle dissolute feste organizzate dal suo infido compagno, il cantante si imbatte nel cameriere Jim Hutton con il quale ha un surreale ma confidenziale colloquio .Intanto, la stampa insinua sulla sessualità di Freddy e la censura del video di ‘I Want to Break Free’ alimenta i gossip sulla sua vita privata. Su pressioni di Paul, il cantante finisce per lasciare la band e firma un contratto milionario con la CBS Records come solista, trasferendosi a Monaco. La sua vita continua tra feste e bagordi, fino a quando Mary, inaspettatamente gli fa visita e lo persuade a ricongiungersi con i Queen e partecipare al concerto Live Aid organizzato da Bob Geldof a Wimbledon , di cui era stato surrettiziamente tenuto all’oscuro e lo esorta ad abbandonare i “finti amici” come Paul per tornare con il gruppo che è la sua vera famiglia. Il 13 luglio 1985 Freddie in compagnia di Jim, che ha faticato non poco a rintracciare e che è diventato il suo compagno di vita, fa visita all’ortodossa famiglia e trova, finalmente, il coraggio di fare coming-out, si riconcilia con il suo gruppo storico e sale sul palco che lo consacrerà per sempre tra le stelle del rock. Dunque un biopic sulla vita di Freddy Mercury, che ha fatto incetta di premi e che pare abbia raggiunto il record di spettatori. Tuttavia corre obbligo fare una puntualizzazione. Se da una parte il film riesce a riprodurre più o meno fedelmente la storia dei Queen, è anche vero che la sceneggiatura di Anthony McCarten e Peter Morgan cambia la realtà dei fatti, intanto non risulta agli storici e ai biografi, uno scioglimento, seppure temporaneo, dei Queen o di come il desiderio di una carriera solista parallela di Mercury possa aver creato malumori alla band. Poi ci sono date di tour e canzoni modificate ad hoc, licenze poetiche e omissioni in gran quantità. Nella maggior parte dei casi si tratta di modifiche strumentali, a connotare di una maggiore tensione drammaturgica una storia che, di base, non ne avrebbe tanta. I Queen in buona sostanza, non sono mai stati particolarmente eccessivi o trasgressivi o dediti ad uso di droghe. Naturalmente Freddie era un grande animale da palcoscenico, un vero fenomeno, di presenza scenica “erotica” e “vibrante” che produceva grandi emozioni, ma tuttavia il suo comportamento lontano dalla ribalta, era sostanzialmente sobrio e composto, era un bisessuale morto di AIDS, ma anche un uomo riservato e attento alla sua privacy. Ecco quindi il bisogno nel film, di aggiungere elementi più avvincenti, a discapito di una realtà dei fatti. Tutto ciò per quanto costituisca un difetto e un limite, tuttavia non oscura la luce dall’astro Mercury, una vera e propria stella della musica, che brilla di luce propria, e che comunque resta il motore trainante del film Bohemian Rhapsody come lo è stato dei Queen. Ma le citate diversità non sono peccati veniali, in quanto influiscono pesantemente su una storia biografica, che dovrebbe per definizione aderire il più possibile alla verità storica. La pellicola appare anche un po' monca ed irrisolta, nel finale. Non si capisce il motivo di fermare la storia al 1985 e non raccontare i successivi sei anni di vita e carriera del gruppo e la pubblicazione dell’album “Innuendo” testamento artistico e spirituale del grande leader musicale. Il successo di pubblico e critica, contraddicono palesemente il mio giudizio, a dimostrazione di quanto il mito sia più forte di qualsiasi altra considerazione, che evidentemente lascia il tempo che trova.

 

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