Regia di Bryan Singer vedi scheda film
La parte del concerto del Live AID vale da sola la visione.
Premessa doverosa. Chi scrive è assolutamente allergico ai film biografici, proprio non riesco a reggerli perché li trovo eccessivamente romanzati.
Detto ciò, difficile non dare un'occhiata a Bohemian Rhapsody, specialmente se si ama la musica. E quale personaggio è più da cinema dell'immenso Freddie Mercury?
Sostanzialmente il bersaglio in questo caso è facile, basta avere una certa professionalità in sceneggiatura e regia, non toppare l'attore protagonista e non fare disastri.
Bohemian Rhapsody ha l'intelligenza di dare alla musica lo spazio da vera protagonista, di lasciare alle note il grande proscenio e ci azzecca.
Seppur nelle fasi di raccordo ci sia qualche pausa, seppur (come previsto) qualche romanzata di troppo c'è anche qui, è la musica a trionfare e quella dei Queen è di una certa qualità.
Oltretutto il film ha una forte impennata finale che riesce a emozionare, con il culmine massimo del concerto del Live AID ricostruito in maniera incredibile. Le scene con la costruzione dei brani e il gran finale a Wembley (con immagini di grande effetto) sono il grande punto di forza e così ai titoli di coda ci si riesce anche a commuovere.
Insomma, operazione vincente anche per chi non ama particolarmente il genere biografico.
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