Regia di Bryan Singer vedi scheda film
Un biopic interessante, ben costruito e di tutto rispetto.
La rappresentazione della vita, alquanto tormentata e complessa , di un gigante del rock, era piuttosto complicata da mettere in scena in tutta la sua profondità, riuscendo a coniugare bene il lato pubblico e quello privato di Freddie Mercury. Difatti la narrazione scorre via in maniera un po' scolastica, senza grossi slanci creativi ma con un occhio molto attento alla forma e alla tensione emotiva.
Il punto di forza è Malek, che spinge sé stesso ad un'autentica e completa metamorfosi, degna dei più grandi attori cinematografici, dando vita ad un Mercury autentico, profondo, carismatico, eclettico, irresistibile quanto talvolta insopportabile, mostrando bene la sua evoluzione (o involuzione) psicologica. Il concerto finale del Live Aid, è un autentico capolavoro di virtuosismo attoriale e registico che mette i brividi e strappa la lacrima e l'applauso.
In sostanza, non siamo di fronte ad un capolavoro ma a un biopic interessante, ben costruito e di tutto rispetto.
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