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Bohemian Rhapsody

Regia di Bryan Singer vedi scheda film

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La recensione su Bohemian Rhapsody

di steno79
6 stelle

Non è il disastro che si poteva prevedere leggendo le reazioni della stampa anglofona questo "Bohemian rhapsody". E' un film biografico pensato per il pubblico mainstream, che non riesce a dare un ritratto veramente approfondito dei personaggi e del fenomeno musicale dei Queen, ma che compensa con buone qualità di confezione, una regia dinamica e interpretazioni molto accattivanti. Alla sceneggiatura ci sono le penne illustri di Anthony McCarten e Peter Morgan e lo script è stato sicuramente supervisionato da Brian May e Roger Taylor, ma nonostante ciò alcune delle scene clou lasciano a desiderare proprio nei dialoghi, con tocchi melodrammatici non sempre azzeccati (ad esempio quando Freddie Mercury rivela la sua bisessualità a Mary Austin, oppure la scena in cui licenzia il manager sotto la pioggia). Ci sono licenze poetiche e infedeltà varie, di cui una delle più clamorose è l'aver spostato al 1985 la scoperta dell'AIDS da parte di Freddie, cosa di cui non si comprende la necessità, così come l'aver aggiunto conflitti interni alla band che non rispondono al vero, ma pazienza, è un film e non un documentario, si dirà. Tuttavia, il film recupera con alcune idee di regia che non sono affatto male, come ad esempio la ripresa del concerto del Live Aid con dei long take e l'utilizzo di avvolgenti carrellate che aumentano l'energia visiva e sonora, grazie anche alla coinvolgente interpretazione di Rami Malek, attore che riesce a gestire con apprezzabile spontaneità il difficile compito di riprodurre per il pubblico odierno il carisma di Mercury. La regia è firmata da Bryan Singer, ma visto il suo licenziamento prima della fine delle riprese resta il dubbio sul suo reale apporto al prodotto finito, come sempre in casi del genere. E' un film discontinuo che alterna pagine di ispirazione sincera e vibrante a momenti molto più artefatti; il mimetismo degli attori che interpretano le rockstar è comunque apprezzabile, forse degno di migliore causa. La colonna sonora riesce a regalare emozioni in puro Queen style, con esecuzioni dei brani in cui c'è un amalgama di voci, tra cui quella di Malek combinata ad un noto imitatore dei Queen chiamato Marc Martel. Un po' eccessivo il product placement dell'Adidas, visibile in quasi tutte le scene. Anche nel cinema dove l'ho visto alla fine il pubblico ha applaudito, e il film si chiude su una nota emotivamente forte nonostante i difetti di cui si è accennato.

voto 6/10   

Rami Malek

Bohemian Rhapsody (2018): Rami Malek

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