Regia di Boris Barnet vedi scheda film
Elogio all'amore e alla libertà dei sentimenti. E, insieme, farsa sulle convenzioni del realismo socialista, espressione squallida del totalitarismo stalinista. Scommetto che la sequenza in cui uno dei protagonisti se ne frega dei riconoscimenti dei compagni per il suo stakanovismo e scappa per raggiungere la sua amata è stata bersaglio della censura sovietica. Barnet era molto amato da Godard: effettivamente questo menage-a-trois fa pensare un pochettino a Jules et Jim, ma è soprattutto lo stile leggiadro ed "anarchico" con cui è raccontanto che fa venire in mente, se non proprio la Nouvelle Vague, quantomeno i suoi due più illustri anticipatori: Renoir e Vigo. Tra i momenti da ricordare, almeno il convulso dialogo fra i due "contendenti", sballottati da una parte all'altra della cabina col mare in tempesta (e seguiti da una mdp in balia delle onde).
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