Nella Vienna asburgica, all'inizio del secolo, il giovane tenente Fritz è l'amante di una baronessa. Durante una festa, l'incontro con una giovanissima violinista, Christine, gli è fatale. Fra i due nasce infatti un amore profondissimo che spinge Fritz ad abbandonare l'amante. Cionostante il barone Eggersdorf ha deciso di sfidare a duello il tenente. Quando Christine viene a sapere della morte di Fritz, si uccide. Bellissimo film di Max Ophüls tratto da Amoretto di Arthur Schnitzler. Splendido il finale senza dialoghi, con sottofondo sinfonico di Beethoven. Protagonista, al tempo giovanissima, Magda Schneider, la mamma di Romy.
Creatività e innovazione sia nell'uso del sonoro (effetti e musiche hanno spesso funzioni narrative più che di risalto emotivo) che del long take (tecnica in cui Ophuls non avrà rivali fino alla morte). Già maturo il ricorso ad ellissi e litoti portate in seguito a livelli estremamente arditi. Con tutta evidenza un artista geniale sin dagli esordi!
Una bellissima e già matura prova di regia che tratta con straordinaria precisione e un’esemplare leggerezza di tocco una materia ad alta potenzialità drammatica che sulla traccia di un dramma di Schnitzler ampiamente rimaneggiato, mette a nudo la vera faccia del bel mondo viennese dove la spensieratezza cede il passo alla tragedia.
Per Max Ophuls l’amatissimo poeta Arthur Schnitzler, come era solito definirlo, è stato sempre un imprescindibile punto di riferimento, come ben sappiamo. Era dunque forse inevitabile che già quasi agli esordi, attingesse da quella fonte l’ispirazione creativa per realizzare un’opera importante come Liebelei (che fu poi quella che – ancora… leggi tutto
MAX OPHULS: RETROSPETTIVA/FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019
Al suo quarto film, il giovane Max Ophuls trae dall'opera di Arthur Schnitzler (da cui trasporrà un ventennio dopo lo splendido "La Ronde"), un melodramma sul sentimento dell'amore contrastato e sopraffatto dalle disumane e riprovevoli convenzioni sociali, all'interno della rigida ed orgogliosa società asburgica di inizi…
Il titolo (forse un po' troppo altisonante) di questa playlist ne racchiude il suo scopo: catalogare alcune opere meritevoli (sia classiche che moderne) le quali, per un motivo o per un altro, rischiano di rimanere…
"Liebelei" è il primo film importante di Max Ophuls, è una pellicola malinconica che anticipa molti dei temi delle opere successive del regista ed è ugualmente imperniata su un ritratto di donna appassionata, ma destinata alla sofferenza come tante altre sue eroine (basti pensare alle protagoniste di "Lettera da una sconosciuta" e "I gioielli di Madame De"). La trama si…
Per Max Ophuls l’amatissimo poeta Arthur Schnitzler, come era solito definirlo, è stato sempre un imprescindibile punto di riferimento, come ben sappiamo. Era dunque forse inevitabile che già quasi agli esordi, attingesse da quella fonte l’ispirazione creativa per realizzare un’opera importante come Liebelei (che fu poi quella che – ancora…
Il titolo originale tedesco, Liebelei, (ossia Libelài), ha la dolce musicalità di una sonata mozartiana. In questa romanza, tratta dall'omonima pièce di di Arthur Schnitzler, la grandezza della Vienna imperiale si distilla, infatti, in preziose gocce di sentimento, che irrorano una storia di passioni timide ed indistinte, eppure capaci di scuotere profondamente gli animi.…
In questi giorni nelle sale ci sono due film molto interessanti: Cosa voglio di più di Silvio Soldini e Gli amori folli di Alain Resnais. Due pellicole stilisticamente molto diverse, ma che hanno in comune il…
Il più grande nel descrivere amori infelici,un poeta della malinconia e della delicatezza,profondo ma leggero...attingeva da grandi fonti letterarie e attraverso la sua sapienza registica ci ha regalato perle…
Max Ophuls, nato nell’Austria asburgica, rivolge la sua vena poetica al passato romantico del suo amatissimo Paese, anche se lavora soprattutto in Germania. La sua prima opera di rilievo nel sonoro è appunto…
"Mi sono molto ispirato al lavoro di Max Ophuls. Ho sempre adorato i suoi stravaganti movimenti di una cinepresa che possedeva il segreto di avanzare senza posa in quelle scenografie da labirinto, accompagnata da una…
Film-fantasma, al cinema, in tv e/o in DVD. Con un sentito ringraziamento a quella "mano santa" che è Internet, a quei collezionisti che coltivano testardamente le loro passioni, fuori dalla squallida scena…
Per il barocco viennese, per Otto Wagner, per lo Jugendstil, per Klimt, per Schiele, per l' austerita' viennese, per il clima la cui voce ha il sapore dell' Autunno.
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Creatività e innovazione sia nell'uso del sonoro (effetti e musiche hanno spesso funzioni narrative più che di risalto emotivo) che del long take (tecnica in cui Ophuls non avrà rivali fino alla morte). Già maturo il ricorso ad ellissi e litoti portate in seguito a livelli estremamente arditi. Con tutta evidenza un artista geniale sin dagli esordi!
commento di Inside manUna bellissima e già matura prova di regia che tratta con straordinaria precisione e un’esemplare leggerezza di tocco una materia ad alta potenzialità drammatica che sulla traccia di un dramma di Schnitzler ampiamente rimaneggiato, mette a nudo la vera faccia del bel mondo viennese dove la spensieratezza cede il passo alla tragedia.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792