Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Bello, anche se siamo lontani dal capolavoro "L'appartamento". Il film, comunque, ripropone in parte certi temi e situazioni dell'altro. Lemmon interpreta il personaggio che gli è più congeniale e che infatti ha fatto spesso: quello del buono un po' ingenuo, che si sacrifica senza che quasi nessuno lo sappia, e che sa dimostrare forza quando la situazione lo richiede.
Il tono generale è di commedia, anche se secondo me è un film molto serio, che peraltro regala poche risate. La parte più propriamente divertente è la fine, per il resto si può parlare di un dramma in tono leggero. Non so se la causa è il doppiaggio, ma mi pare che le parti che funzionano meno siano quelle del finto lord inglese. Del resto il doppiatore non aveva un compito semplice, dal momento che parodiare gli inglesi è un gioco frequente e abbastanza facile tra gli americani; ma cosa deve fare una voce italiana?
Secondo me, poi, è un film per nulla amorale. Anzi, difficilmente si potrebbe immaginare una storia più morale, come molto spesso i film di Billy Wilder (quasi tutti si potrebbero proiettare in un collegio di suore). Il bene e il male sono al loro posto, e soprattutto il male non è indifferente o uguale al bene. La stessa realtà della prostituzione, benché rappresentata con tono scherzoso, non viene per nulla edulcorata, né dalla parte della prosituta né da quella del cliente. Anche la figura dello sfruttatore viene presentata senza sconti buonisti. Poi è anche chiara l'idea che un uomo che ama una donna non può sopportare l'idea che vada con altri uomini, fosse anche solo per soldi. Infine, detto in breve, il film racconta della redenzione di una prostituta.
Simpatico il personaggio del barista dalla vita travagliata.
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