Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
Non è solo una storia di fantasmi.
Perchè delle storie di fantasmi è più che altro una parodia.
E' soprattutto un romanzo di formazione.
Lucy Muir, vedova, impara a vivere la sua vita come vuole lei, prendendo le sue decisioni, reggendosi sulle proprie gambe, guadagnandosi da vivere da sola e, perchè no? sbagliando e soffrendo e rialzandosi ogni volta.
Ma ad aiutarla in tutto questo c'è la presenza prima, e il ricordo poi, del fantasma di un uomo che si rivela essere più uomo di qualunque altro ella possa mai incontrare in una vita intera.
Che la osserva la custodisce, l'aspetta...
E' anche una storia d'amore naturalmente.
Tra le più belle, tenere, appassionate che siano state raccontate. Quando il fantasma del Capitano Gregg si china sul volto addormentato di Lucy Muir e le bisbiglia a un soffio dalle labbra:
" You must make your own life amongst the living and, whether you meet fair winds or foul, find your own way to harbor in the end." è in realtà una delle dichiarazioni d'amore più struggenti che siano state pronunciate.
E nonostante l'irrealtà della trama, e lo splendore opalescente della fotografia, e il sontuoso bianco e nero, è una storia d'amore vera: fatta di attrazione, sensualità, dolcezza, empatia... dolore, separazione, attesa.
Sempre attesa.
Un'attesa infine premiata.
Ma perchè bisogna aspettare tanto a lungo per assaporare la propria ricompensa?
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