Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
"Il fantasma e la signora Muir" è il primo grande film di Mankiewicz e uno dei suoi migliori in assoluto, da mettere accanto a Eva contro Eva e La contessa scalza. Una riflessione struggente sulla vera natura dell'amore e sulla morte, impregnata di malinconia e bagnata in un'atmosfera fantastica dai toni vividamente poetici. Le scene da commedia brillante fra la vedova e lo scorbutico fantasma sono divertenti e gradevoli, ma ciò che eleva il film ad un rango superiore è proprio il lirismo della meditazione sullo scorrere del tempo e l'imperfezione umana che trova in questo caso la propria sublimazione in uno degli amori "impossibili" più poetici che si siano visti al cinema, una fantasticheria surreale che lo sceneggiatore Philip Dunne ha caricato di forte risonanza emotiva. Gene Tierney rende bene il distacco e la frustrazione del proprio personaggio in una sensibile interpretazione che dimostra quanto fosse talentuosa come attrice; Rex Harrison è molto abile nei registri da commedia richiesti dalla parte e colorisce con bravura un personaggio che spesso lo spettatore non sa se considerare una persona in carne ed ossa o una semplice proiezione della protagonista e del suo bisogno di amare un uomo; George Sanders aggiunge un seduttore senza scrupoli alla sua folta galleria di cattivi anche se la sua interpretazione, per quanto assai valida, non raggiunge il rilievo iconico del critico teatrale Addison De Witt che gli frutterà l'Oscar per "Eva contro Eva", sempre diretto da Mankiewicz. Splendida e giustamente celebre la partitura di Bernard Herrmann.
VOTO 9/10
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