Regia di Joseph L. Mankiewicz vedi scheda film
Il primo grande film di Mankiewicz e uno dei suoi migliori in assoluto, da mettere accanto a Eva contro Eva e La contessa scalza. Una riflessione struggente sulla natura dell'amore e sulla morte, impregnata di malinconia e bagnata in un'atmosfera fantastica dai toni vividamente poetici. Le scene da commedia brillante fra la vedova e lo scorbutico fantasma sono divertenti e gradevoli, ma quello che eleva il film ad un rango superiore è proprio il lirismo della meditazione sullo scorrere del tempo e l'imperfezione umana che trova in questo caso la propria sublimazione in uno degli amori "impossibili" più poetici che si siano visti al cinema. Gene Tierney rende bene il distacco e la frustrazione del proprio personaggio, e Rex Harrison è molto abile nei registri da commedia richiesti dalla parte; George Sanders aggiunge l'ennesimo "cattivo" alla sua folta schiera di personaggi (qui si tratta di un seduttore senza scrupoli). Splendida e giustamente celebre la partitura di Bernard Herrmann.
VOTO 9/10
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