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Il bambino e il grande cacciatore

Regia di Peter Collinson vedi scheda film

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Ted_Bundy1979

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il bambino e il grande cacciatore

di Ted_Bundy1979
6 stelle

Faccio mio l'incipit citando Wang Yu, perché è vero, questo film ha una buona base di culto in Nord America e un po' in tutti i paesi esteri(tanto che ce ne sono due edizioni, quella internazionale che uscì come da noi, e quella cinematografica americana con l'arrivo in aereo di Jack Thompson e Olivia Hamnett con il figlio Rick/Shawn, oltre ad un finale leggermente diverso nel quale risuonano all'allontanarsi di Rick/Shawn verso la strada della salvezza, le varie frasi di Patrick Foley/William Holden), oltre ad essere un titolo importante del cinema aussie della prima ondata, vuoi anche per la partecipazione di William Holden in trasferta "ozploitation" al suo penultimo film, e del bravissimo Rick Schroder(altro che insopportabile era già un grande professionista, non confondiamo in un fascio tutti gli attori bambini, non è mai stato un Totò Cascio, e Jackie Earl Haley, fortunatamente non fu mai un Macaulay Culkin), per cui sono davvero fuori luogo le critiche italiane di molti.

Anche la rivista, immagino quella di molti anni fa a direzione "Dams", è ironica descrivendo male il film, siamo sicuri che non lo sarebbe stata altrimenti descrivendo "Il Piccolo Buddha", film con bambini, e ben più da ridicolizzare.

Oltretutto questo del sempre sopra un certo livello Peter Collinson(regista che ha dato buone prove in ogni genere e in varie filmografie, britannica, canadese, australiana, senza essere mai stato adeguatamente studiato e perimetrato, almeno in Italia); non è un film corrivamente strappalacrime come viene comunemente descritto, ci sono ben poche lacrime non trattenute dopo l'immenso trauma e tragedia del camper dei genitori precipitato nel canyon, il bambino per lo schock non parlerà più per giorni, e un solo abbraccio in tutto il film tra il Foley di William Holden e Schroder.

E anche la morte del primo avviene fuori campo, senza ricorrere ad espedienti melodrammaticamente ricattatori, in tal senso.  Casomai anzi, il film è un richiamo maturo e a volte pure troppo duro per un ragazzino di quell'età, all'assunzione delle proprie responsabilità, ad affinare le capacità al massimo, in un mondo verde di massimo isolsmento e ostile come lo sarà quello di cemento là fuori lontano. E a cavarsela perduti i genitori sempre da solo, perché poi quando Foley dovrà ben presto morire, forse non ci sarà nessuno altro ad aiutarti, ma solo tu e come la vita spesso, a molti insegna. Perso pure il padre acquisito e che già aveva perso il suo di figlio, Foley.

Niente affatto caramelloso e melenso, anzi.

E se solo si pensa che Collinson mentre stava dirigendolo aveva egli stesso un cancro come il personaggio di William Holden, che lo avrebbe portato a morire a 44 anni, nel 1980, prima che il film venisse distribuito, e che per William Holden sarebbe stata la penultima pellicola prima di "S.O.B." di Blake Edwards, l'aria crepuscolare e amara del film, della storia c'è tutta.

Buona colonna sonora di Bruce Smeaton, mai invasiva e orchestralmente sovrastante, come spesso per molti film di questo impianto, eccezionale fotografia della foresta verde e degli animali, di Donald McAlpine.

 

Ted_Bundy1979

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