Regia di John Carpenter vedi scheda film
Il film d'esordio di Carpenter è una parodia intelligente e raffinata del più famoso film di Kubrick. La parodia è raffinata perchè non cade mai nel ridicolo e nello scadente tipici delle parodie base e volgari che imperversano nel cinema americano all'insegna del thrash più spinto. Qui basterebbe citare il discorso filosofico uomo-bomba, anche se non basta a salvare la vita agli astronauti la fenomenologia spiegata ad una cosa. Questa bomba, che l'uomo ha reso forse troppo intellingente, rivendica la sua esistenza oggettiva insieme alla libertà di esplodere. L'equipaggio è il più sballato dello spazio, il capitano è morto anche se è stato congelato ed è in grado di dare ancora dei consigli. Il suo vice ama fare surf, non vi ricorda un militare che qualche anno dopo in Vietnam esigeva dai suoi soldati che facessero surf in piena battaglia? Un altro sta sempre a guardare le stelle, tanto che alla fine entra direttamente a fare parte di un asteriode. Dentro la navicella restano un imboscato che manda videomessaggi a casa e sarà costretto a sgonfiare le velleità dell'alieno mascotte, l'ultimo si diverte a fare il tiro a segno con pezzi dell'astronave. I mezzi sono pochi, ma il film è pieno di una ironia geniale e dissacrante, di li a poco la stella del nostro comincierà a brillare o a farsi più buia e minacciosa scegliete voi, ma già qui è presente il gusto della citazione, che in fondo è o non è una parodia raffinata dei film che si sono impressi nella nostra memoria.
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