Regia di John Carpenter vedi scheda film
L'assurdo, il surreale-demenziale come regola del gioco, l'unica; Carpenter orchestra questa missione spaziale con lo stesso spirito con cui Russ Meyer mette in scena le sue tettone on the road di Faster! Pussycat!: esagerando. Facendo di tutt'erba un fascio, prendendo gli stereotipi del cinema di genere ed annichilendoli. In tutto ciò Dark star è geniale, annullando la noia prodotta da tutta una prima generazione di film di missioni spaziali e mostri galattici, nonchè affacciandosi con rispetto sull'Odissea kubrickiana nello spazio (il computer di bordo ne è la citazione più evidente). Per il resto non si tratta certo di grande cinema: tutto molto approssimativo, gestito piuttosto alla buona, effetti speciali volutamente (ma fino a che punto?) ridicoli e, per fortuna, tanta autoironia.
Scienziati astronauti nello spazio vedono interrotta la loro monotona routine da una creatura aliena giocherellona e dispettosa e da una bomba forse troppo intelligente, che per eccesso di zelo decide di esplodere da sola. L'astronave esplode e gli astronauti si disperdono nel cosmo...
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